Due tunisini, il 23enne Ala Aouadi e il diciottenne Iyed Rerjeni, ai domiciliari perchè incensurati. A Uta rimane, invece, Mohamed Hafedh Jelassi, 20 anni, perchè pregiudicato. Sono queste le decisioni prese dal giudice Giorgio Altieri in merito all’agguato compiuto, contro due giovani, venerdì sera nel rione cagliaritano della Marina. I tre stranieri li hanno circondati dopo che erano usciti da un locale in via Sicilia, minacciando di aggredirli se non gli avessero dato del denaro. Ad un primo rifiuto è scattata la violenza: sono volati schiaffi e pugni, tutto per un bottino finale di dieci euro, l’unica banconota contenuta nel portafoglio di uno dei due giovani sardi. Sul posto è arrivata la polizia e gli agenti, a fatica, hanno bloccato il trio di malviventi. Una volta portati in questura, è stato Jalassi a dare in escandescenze. È arrivato a strattonare gli agenti, insultandoli e dicendo frasi irripetibili. Ha minacciato uno dei poliziotti, “ti spacco i denti e mi faccio una collana, se ti trovo fuori ti ammazzo” e ha rivolto pesantissimi insulti sessisti ad una poliziotta. Un atteggiamento che gli è valso l’aggravante della resistenza con minacce a pubblico ufficiale.
I fatti sono contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato il giudice Altieri a concedere i domiciliari a Aouadi e Rerjeni e confermare la permanenza in carcere per Jelassi, che presto finirà davanti al giudice. Il suo legale è Ignazio Ballai: “Sostiene che non ci sia stata una rapina in quanto uno dei giovani gli doveva dei soldi”. Un presunto debito, quindi, che porterà il legale, presto, a chiedere “il rito abbreviato, condizionato all’audizione della persona offesa in merito al debito asserito dal mio assistito”.









