Sequestrati 160 ricci dagli Agenti dell’Unità Navale del Corpo Forestale di Oristano. La violazione è stata contestata a carico di un pescatore abusivo del Cagliaritano che operava nelle acque del comune di San Vero Milis – lungo il Promontorio di Scal’e Sai – zona interdetta alla pesca del riccio di mare per un periodo di tre anni, al fine di favorire il recupero e la ristrutturazione dei popolamenti.
Il pescato , fortunatamente, ancora vivo è stato liberato nel mare circostante. Il pescatore, trovato in possesso di specifica attrezzatura da pesca a uso professionale, compresa una bombola per l’immersione subacquea e diversi erogatori, dovrà pagare una sanzione amministrativa di 4000 Euro, oltre ad altre sanzioni accessorie.
Gli agenti del corpo forestale ricordano che “è stato emanato il calendario di pesca del riccio di mare, riservata per la stagione in corso ai soli pescatori professionisti, che prevede l’inizio della pesca il 16 novembre 2020 e la fine della stagione il 17 aprile 2021 (con orario 06,00-14,00).Ma nelle aree di divieto di pesca (individuate e rappresentate negli elaborati cartografici di cui agli allegati A, C e D del citato Decreto) è assolutamente vietata l’attività di prelievo di esemplari di riccio di mare (Paracentrotus lividus) da parte di qualunque soggetto non esplicitamente autorizzato e la pesca subacquea professionale”.
Il Servizio Territoriale di Oristano ha predisposto stringenti servizi di vigilanza lungo le coste al fine di contrastare la pesca abusiva della risorsa, intensificando il pattugliamento nelle aree sensibili e nelle zone tutelate.
L’Assessore Regionale all’Ambiente Gianni Lampis ed il Comandante Generale del Corpo Forestale, Antonio Casula, esprimono apprezzamento per l’attenzione posta dal Corpo Forestale per il contrasto alla pesca abusiva dei ricci, preziosa risorsa oggetto di tutela.











