Stringono i denti anche innanzi a una resa economica che, al giorno d’oggi, darebbe una grossa mano d’aiuto all’economia familiare ma, nonostante l’appetibile offerta vi è il principio per cui si lotta, ossia quello di non permettere che il proprio territorio venga deturpato dalle gigantesche torri. A darne notizia è il primo cittadino Maurizio Onnis, “ha rifiutato, il ragionamento è: terra uguale valore non negoziabile. Soprattutto non a vantaggio di sconosciuti, di gente piovuta dal cielo, di chi vuole farci robe che non c’entrano con la storia e le usanze di qua”. La battaglia va avanti, quindi, un duro lavoro quello del primo cittadino che, con i suoi compaesani, è disposto a lottare a oltranza per evitare che nuraghi e paesaggi vengano sopraffatti dagli accumulatori di energia. “Sto leggendo le osservazioni di altri Comuni. Alcune sono troppo leggere, prive di qualsiasi riferimento normativo o rilievo tecnico. Fatte da chi crede che sia uno sforzo inutile e non vuole perderci troppo tempo. Mi spiace tanto, perché proprio le osservazioni sono la prima zeppa da infilare nel meccanismo. Il clima giusto, il clima necessario a resistere, va costruito con pazienza e tenacia. In paese e negli uffici. Coraggio. Serve ben altro mordente”.












