Due corpi trovati e un’imbarcazione finita chissà dove. Che, però, potrebbe “raccontare” la verità definitiva sulla morte di Gianmarco e Valentina Murgia. I parenti sperano che, prima o poi, il motoscafo di cinque metri utilizzato dal 64enne e dalla 34enne per una battuta di pesca venga trovato quanto prima. In mattinata c’è stato l’esame del medico legale, avvenuto nel cimitero di Sant’Antioco su entrambi i corpi e non è stato riscontrato nessun segno di violenza. Ma la zia di Valentina, Nicolina Eremita, racconta un particolare che, se confermato, potrebbe aiutare a ricostruire cosa sia accaduto in mare: “Angela ha atteso la fine dei controlli medici e, quando è andata a parlare con i titolari dell’agenzia funebre, le è stato raccontato che Gianmarco avrebbe avuto un malore, cadendo in acqua, e che Valentina l’abbia subito soccorso”. Una ricostruzione che potrebbe calzare con il fatto che il sessantaquattrenne fosse vestito, mentre la figlia non indossava nulla ai piedi. La barca, poi, senza nessuno al comando, avrebbe sbattuto e si sarebbe inabissata. Malore o incidente, però, al momento poco cambia: a breve si conoscerà la data del funerale.
“Ma quella barca va trovata”, ripetono i parenti di Gianmarco e Valentina. “Non si può parlare con certezza di incidente sino a quando non viene recuperata. E, una volta trovata, se dovessero emergere particolari che portano all’esclusione dell’incidente, a quel punto siamo pronti a chiedere la riesumazione delle salme e un’approfondita autopsia”:













