Di Paolo Rapeanu
Otto marzo di protesta a Cagliari, circa 500 scendono in piazza armate di striscioni e cartelli. “Uniamo l’utero al dilettevole”, “mio il corpo, mia la scelta”, “più sostegno ai centri antiviolenza”, “libere di decidere del proprio corpo”, questi alcuni tra i principali slogan lanciati dalle partecipanti. Tra una bandiera e un carrello presente anche qualche uomo che condivide le idee e le richieste delle tante donne presenti. Molte giovani, ma anche signore di mezza età.
Dal femminicidio all’aborto, dallo stupro alle offese verbali, e nel 2018 ritorna anche un altro slogan: “siamo tutte femministe”. E ci sono donne che hanno scelto di spiegare il perché della loro presenza in piazza. Le loro interviste possono essere lette nel corso delle prossime ore sul nostro sito preprod.castedduonline.localmente.it