Ottant’anni fa le bombe Usa su Monserrato e una strage con 54 morti: oggi la giornata del ricordo

Il 31 marzo 1943 intere famiglie morirono a causa dei bombardieri anglo-americani: donne, uomini e tanti bambini. La furia dei bombardieri si concentrò soprattutto sul centro abitato anziché sull’aeroporto che non subì gravi danni: 3 mila spezzoni furono lanciati sui cittadini inermi


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Monserrato ricorda i caduti in guerra: il 31 marzo ricorre l’80° anniversario dello spezzonamento americano che causò 54 vittime.

 

Immancabile anche quest’anno la commemorazione delle persone che persero la vita durante la seconda guerra mondiale. Una cerimonia semplice, sentita e partecipata con la presenza dalle autorità istituzionali e, tra le altre, del comando della polizia municipale rappresentato dal comandante Massimiliano Zurru oltre che da tutta la cittadinanza che non dimentica e ricorda sempre commossa quel tragico giorno che cambiò la vita, per sempre, di tante famiglie.

Massimo impegno da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Tomaso Locci che, proprio da poco, ha ufficialmente omaggiato l’ex aeroporto militare con la denominazione “Campo di Aviazione di Monserrato Pauli” affinché non si dimentichi che questo luogo, che oggi ospita impianti sportivi e attività di svago, un tempo è stato il campo sorto per difendere la nazione dagli attacchi dei nemici.

Intere famiglie, quel lontano 31 marzo del 1943, morirono a causa dei bombardieri anglo-americani: donne, uomini e tanti bambini. Molto probabilmente la furia di chi attaccò si concentrò soprattutto sul centro abitato anziché sull’aeroporto che non subì gravi danni: 3000 spezzoni furono lanciati sui cittadini inermi 15 minuti dopo che le sirene e le campane della chiesa di Sant’Ambrogio suonarono per allarmare la popolazione.

Una strage che, sino a poco tempo fa, raccontava ancora Cesare Pibiri, scomparso di recente, reduce dalla furia snaturata della guerra. All’età di undici anni lavora nei campi e quel pomeriggio, mentre era impegnato nella potatura di una vigna, nella zona di Is Mirrionis a Cagliari, sentì gli aerei passare e bombardare, si girò a guardare verso la sua Monserrato e vide il fumo nero che sovrastava il paese; preso dalla paura e dalla preoccupazione per la sua famiglia corse verso casa. Quando arrivò, vide le due sorelle e il fratello in preda alla disperazione. Gli comunicarono che sia la madre che il padre erano stati colpiti dagli spezzoni e che i loro corpi erano stati portati a Cagliari, forse all’ospedale Civile o alla Croce Rossa.

Entrambi i genitori morirono: il piccolo Cesarino dovette diventare grande tutto in una volta e, come lui, tanti altri bambini che rimasero orfani.

Testimonianze che non devono essere dimenticate ma ben custodite e tramandare affinché rimangano sempre vive nella memoria di tutti.