La Procura fa “visita” al Santissima Trinità, e prende le cartelle cliniche di una paziente, Maria Barbara Pistis, morta circa un mese dopo essere stata dimessa dall’ospedale. La donna, 43 anni – nata a San Sperate ma residente a Nurri, sposata con due figlie, titolare di un’azienda specializzata in legno e pellet – era stata sottoposta a un’operazione all’utero. Poi, un ciclo di chemio e il ritorno a casa. Lì, però, le sue condizioni sarebbero peggiorate. E, dopo qualche settimana, è morta. Il marito, Leonardo Lai, ha chiesto di poter vedere le “carte mediche” dell’ormai defunta moglie, rivolgendosi poi a un avvocato.
“Voglio solo sapere la verità, ci sono un po’ di cose che non vanno. Dopo l’intervento all’utero per l’asportazione delle ovaie e il primo ciclo di chemio le condizioni di mia moglie sono peggiorate progressivamente, è morta un mese dopo essere uscita dall’ospedale, il 2 maggio 2017”, dice Leonardo Lai. Il marito della Pistis racconta il lungo travaglio: “Sono andato a chiedere le cartelle cliniche, ma non me le hanno date, ecco perché mi sono rivolto a un avvocato. Quando è stata dimessa ed è tornata a casa, negli ultimi giorni non riusciva neanche a mangiare. I medici avevano rinviato di continuo l’operazione alle ovaie perché avevano detto di aver trovato dei linfonodi”.












