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Ondata di maltempo in Sardegna, Cia: “Agricoltura flagellata, momento drammatico”

di Redazione Cagliari Online
5 Novembre 2018
in hinterland

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Le campagne di Sestu come risaie, devastate dalla pioggia: la disperazione in diretta degli operatori agricoli

Acqua grandine e vento hanno sventrato, scoperchiato, abbattuto case e strade, stalle, fienili, capannoni, danneggiati macchine impianti e mezzi agricoli. Si sono levate trombe d’aria che hanno scaraventato a decine e centinaia di metri cose oggetti e persino animali provocandone il decesso, per fortuna non tantissimi. È il caso di Sindia dove ha registrato il crollo delle strutture di allevamento zootecnico lasciando sotto le macerie gli stessi animali allevati; Capoterra dove ha creato gravi danni aanhe agli allevamenti. Se sono stati colpiti gli allevatori non stanno meglio gli orto-frutticoltori, i quali hanno registrato gravissimi danni alla cinaricoltura, alla olivicoltura, alla viticoltura e alle altre colture di piano campo. La grandine ha creato ingenti danni alle strutture serricole, alle colture presentiall’interno, Sono state cancellate intere aree coltivate. È la Sardegna intera, gli agricoltori e gli allevatori sardi colpiti duramente. Va ricordato che l’agricoltura regionale è stremata. Mancano le risorse per far fronte agli impegni assunti dalle aziende, che nel 2017 hanno perso mediamente il 50% della produzione lorda vedibile a causa della grande siccità, riconosciuta dalla declaratoria di calamità naturale, attestando il valore delle perdite su circa 600 milioni di euro, alla quale le istituzioni accordavano ristoro del danno per 90 milioni complessivi dei quali sono stati spesi 40 milioni a favore del settore zootecnico, lasciando fuori il resto dell’agricoltura, nonostante gli impegni assunti dalla Regione Sardegna e dall’Assessorato all’Agricoltura.

Non va dimenticato il perdurare delle piogge dal mese di aprile fino ad agosto che ha prodotto danni alle colture orto-frutticole per 260 milioni di euro per i quali non sono stato fatto molto se non l’impegno dell’Assessore Regionale all’Agricoltura di rivolgere al Ministero la richiesta di attenzione per la grave situazione in cui versa l’agricoltura sarda; Oggi siamo costretti a registrare ulteriori gravissimi danni e ingenti perdite che non saranno inferiori a 300 milioni di euro. Due stagioni anomale in cui il clima segna il suo disappunto rispetto alla gestione inadeguata del pianeta a opera dell’uomo che insegue un modello di sviluppo contro natura: insostenibile. Si fa sentire l’assenza di un progetto regionale di gestione e manutenzione infrastrutturale dei territori a causa del quale troppi danni sono pagati dalla parte più debole dei cittadini: gli agricoltori e le popolazioni delle aree interne. Gli agricoltori e le popolazioni rurali non possono essere chiamati a sostenere da soli i costi che derivano dalla assoluta incuria di gestione dei territori. È necessario, oggi più che mai, alla luce dei drammatici disastri idrogeologici verificatisi in questi giorni, con costi assoluti, in termini economici e di vite umane, un intervento che coinvolga tutto il territorio regionale, procedendo per la rinaturalizzazione dei suoli degradati, per la ricostituzioni dei soprassuoli forestali di salvaguardia, ricostituendo il potenziali produttivi dell’agricoltura e della zootecnia sarda. Che si avvii di una discussione generale nella popolazione sarda per costruire una strategia e un progetto di nuovo sviluppo alternativo e diverso rispetto al modello industrialista datato e privo di prospettiva, attualmente al centro dell’agenda politica dell’attuale classe dirigente regionale; Quanto sopra esposto per punti, esprime la forte preoccupazione rispetto alla situazione generale in cui versano gli agricoltori, le aree interne, l’isola nel suo complesso, è l’invito che la CIA della Sardegna impegnata nella definizione di una proposta per la predisposizione di un progetto di manutenzione infrastrutturale del territorio nazionale rivolge alle competenti istituzioni, affinchè si abbia il coraggio di produrre, innovando, una proposta di governo della società, dell’economia, che sappia traghettarci oltre le drammaticità di questo periodo.

Il Presidente Cia Sardegna, Francesco Erbì

Tags: Sardegna
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