Andrà a giudizio in Corte d’Assise e rischia la pena massima, l’ergastolo, Gabriele Cabras, il 23enne che un anno fa si è incontrato in un bed and breakfast a Quartucciu con Gabriele Pergola e l’ha ucciso. Nella camera prenotata i due, lo scorso 31 luglio, avevano avuto una lite, poi degenerata: il ragazzo si è scagliato sul 43enne, scaraventandolo a terra per poi strangolarlo con un asciugamano. Una volta ucciso, si è allontanato ma è stato individuato dopo poche ore. “Io e Pergola abbiamo fatto uso di droghe, lui mi stava cercando da tempo. Dopo che abbiamo fatto uso di cocaina e crack ha tentato un approccio sessuale e mi sono difeso”, questa la giustificazione data alle forze dell’ordine da parte del giovane. Il suo legale, Giovanni Cabras, ha tentato la carta della perizia psichiatrica: “Ho depositato una relazione medica per consentire la nomina di un consulente, per accertare l’eventuale incapacità di intendere e di volere del mio assistito, e anche la relativa capacità processuale. Ho anche chiesto al gup il non luogo a procedere, stante l’insussistenza del fatto per mancanza dell’elemento soggettivo”. Ma il giudice, Giorgio Altieri, ha bocciato la richiesta e ha rinviato a giudizio in Assise l’assassino. “Riformulerò la stessa identica richiesta a settembre nel proseguo del processo”.
Gabriele Cabras rischia la pena massima, l’ergastolo. I legali delle parti civili sono Fausto Argiolas e Mauro Massa: “La modifica dell’imputazione trova la nostra piena condivisione e anche quella della famiglia di Gabriele Pergola, che non ha mai perso fiducia nella giustizia, oggi più che mai”. L’udienza è stata già fissata: 18 settembre, ore nove.










