“Credo che Cagliari sia per certi versi un esempio di quelle che sono le complessità di riuscire a realizzare un impianto nuovo, malgrado ci sia da parte di tutti l’intenzione di collaborare, a cominciare dalla società, dagli enti locali e il supporto anche delle istituzioni nazionali”. Il presidente del Coni Giovanni Malagò, a margine di un incontro nel capoluogo sardo con i rappresentanti dello sport locali, lo dice senza mezzi termini: le difficoltà ci sono e sono tante, non solo a Cagliari e anche, ma non solo, di carattere finanziario, capitolo su cui il Coni è di fatto impotente. “Per strada si incontrano ostacoli, anche di carattere finanziario. E ovviamente col tempo si deve vedere cosa è cambiato. Comunque Cagliari non è sola – ha sottolineato Malagò – è in buona compagnia anche con le altre città. E poi c’è anche il fatto che le amministrazioni locali cambiano e quindi è giusto che quelli che arrivano vogliono capire e vedere. Io non posso fare il tifo: noi come Coni siamo totalmente collaborativi in termini di agibilità, omologazioni, pareri preventivi per ciò che riguarda i progetti. Però dal punto di vista finanziario nel nostro ruolo non abbiamo la possibilità di poter dare una mano. Speriamo che si riesca a risolvere tutto bene”.
Parole che però fanno temere uno stop al progetto e che sembrano mettere a rischio l’atteso appuntamento con gli Europei del 2032.









