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“Se il progetto non va avanti niente soldi”. Così l’assessore regionale alla Programmazione Giuseppe Fasolino ha risposto in consiglio regionale ai consiglieri Piero Comandini, Pd, e Massimo Zedda, Progressisti, che gli chiedevano notizie del contributo regionale che dovrebbe aiutare il Cagliari Calcio a realizzare il nuovo stadio Sant’Elia.
L’ex sindaco ha attaccato duramente l’attuale primo cittadino Paolo Truzzu e la sua giunta, responsabili, secondo Zedda, di aver stravolto un progetto che era quasi arrivato al traguardo e di averlo complicato con la variante urbanistica per il quartiere di Sant’Elia, rendendolo, di fatto, irrealizzabile per le casse della società rossoblù.
“Sappiamo benissimo che sul tema dello stadio del Cagliari Calcio, la squadra di tutta la Sardegna, c’è un tema aperto fra società sportiva, comune di Cagliari e Regione”, ha dichiarato Comandini, “nelle dichiarazioni fatte dal presidente del Cagliari e dal sindaco si riportano molte volte in capo alla Regione alcuni impegni che sono stati presi come opera pubblica, in quanto ricordo che lo stadio è costruito sul demanio regionale, e allora credo che, più che mettere a disposizione risorse, sia giunto il momento di fare chiarezza sul rapporto fra la Regione e gli impegni che la Regione ha preso per la realizzazione dello stadio del Cagliari Calcio”. Il consigliere Pd ha ricordato che lo stesso presidente della Regione Christian Solinas, l’8 settembre 2021, in una conferenza stampa, dichiarò con chiarezza che “la Regione è pronta a fare la sua parte, la Regione è pronta a intervenire a sostegno del Cagliari Calcio”.
L’ex sindaco Massimo Zedda ha attaccato duramente l’attuale primo cittadino Paolo Truzzu e la sua giunta. “Sono riusciti a fare una variazione urbanistica a iter ormai concluso”, ha dichiarato Zedda, “di fatto si sarebbe dovuto fare solo il bando pubblico perché l’opera è pubblica per individuare il soggetto che avrebbe dovuto realizzare l’opera e il piano economico-finanziario era perfetto, hanno stravolto il progetto, cosa che il giorno dopo ovviamente che cosa ho immaginato? Che il Cagliari Calcio avrebbe chiesto un risarcimento danni. Perché hanno stravolto un progetto di un iter di anni con un piano economico-finanziario che prevedeva stanziamenti puntuali e precisi e l’inserimento di alcune attività. Sono arrivati a una stima approssimativa di 100 milioni per realizzare a Sant’Elia case popolari attaccate allo stadio e stravolgere la viabilità. Nel progetto c’è la strada che poi diventa una corsia che passa appiccicata alla Curva Sud, qual è il questore e il prefetto che autorizzerebbe una cosa del genere in termini di sicurezza sulla legge Maroni? Una follia totale”, denuncia, “tanto che è stato completamente alterato il piano economico-finanziario e oggi la società dice: “Se il pubblico vuole farmi rinunciare ad A, B, C, non sistemare il contesto, non liberare le aree, trasformare la viabilità che invece doveva essere l’accessibilità per la metropolitana e poi un parco tutt’attorno oltre tutto un parco sportivo, inserendo ciò che manca nella città per alcune società sportive e alcune tipologie di sport e via dicendo, basta che paghi, basta che paghi”.
“Noi abbiamo riconfermato quelli che erano gli impegni presi dalla precedente Giunta e abbiamo riconfermato quello che era il crono programma, quello che era il business plan presentato dalla Società Cagliari Calcio”, ha poi dichiarato Fasolino, “poi, se però non vanno avanti, non possiamo dare delle risorse per un qualcosa che è fermo, e non dipende dalla Regione, questo è sicuro. Noi abbiamo anche ultimamente riconfermato, perché erano in scadenza, le risorse che si erano messe a disposizione dalla precedente Amministrazione, con la disponibilità anche ad aumentarle nel caso in cui ci fosse un progetto meritevole di un aumento di risorse. Quindi siamo affianco al Cagliari Calcio, perché il Cagliari Calcio non è la squadra di Cagliari, il Cagliari Calcio è la nostra nazionale, quindi noi siamo affianco a questa società che rappresenta tutti noi Sardi”.