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Nuovo appuntamento con “Il solista e l’Orchestra” al Conservatorio

di Redazione Cagliari Online
24 Giugno 2017
in eventi

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Sulle note di Wolfgang Amadeus Mozart martedì 22 dicembre alle 18 all’Auditorium del Conservatorio di Musica “G. Pierluigi da Palestrina” di Cagliari con l’esecuzione dei due Concerti per pianoforte e orchestra KV 488 (in La maggiore) e KV 595 (in Si bemolle maggiore), per il secondo appuntamento con il progetto triennale “Il solista e l’orchestra”/ I Concerti per Pianoforte e Orchestra di Johann Sebastian Bach e Wolfgang Amadeus Mozart a cura dell’associazione Amici della Musica di Cagliari (in collaborazione con l’istituto di alta formazione artistica e musicale cagliaritano).
Sotto il riflettori Andrea Padova – raffinato interprete dello strumento a tastiera, allievo di Vincenzo Vitale, Aldo Ciccolini e Eric Larsen (impostosi all’attenzione della critica con la vittoria al J. S. Bach Internationaler Klavierwettbewerb, da cui ha preso il via una carriera internazionale che lo ha portato dalla Carnegie Hall di New York al Teatro alla Scala di Milano (oltre alle incisioni per Stradivarius e al suo debutto come pianista-compositore con “Landscape in Motion”) e l’Orchestra Palestrina – primo violino Corrado Lepore.

“Il solista e l’orchestra” (inaugurato venerdì 20 novembre alle 18 con la duplice esecuzione del Concerto in re minore KV 466 e del Concerto in Do Maggiore KV 503 di Mozart – con Lucio Garau al pianoforte) prosegue ora con due capolavori indiscussi del genio salisburghese: il celeberrimo Concerto per pianoforte e orchestra n. 23 (in La Maggiore) KV 488 scritto per le Accademie Viennesi della Quaresima del 1786 (assieme al Concerto n. 24 in Do minore K 491) nell’intenso periodo della composizione de “Le Nozze di Figaro” e il Concerto per pianoforte e orchestra n. 27 in Si bemolle maggiore K 595 – datato 5 gennaio 1791, ma eseguito in pubblico “soltanto” il 4 marzo dello stesso anno a Vienna.
Tra i più conosciuti ed eseguiti concerti mozartiani per strumento a tastiera, il Concerto in La Maggiore KV 488 si caratterizza per la scrittura meno spiccatamente virtuosistica rispetto ai precedenti, ma soprattutto per la speciale brillantezza e vivacità strumentale, con momenti di squisita poesia e una rara, felice fusione tra il solista e l’orchestra. Nell’ensemble – che rinuncia ai timbri eroici e marziali delle trombe e dei timpani – le voci degli archi si intrecciano a quelle del flauto, dei fagotti, dei corni e dei clarinetti (in luogo degli oboi), disegnando un’atmosfera delicata ed evocativa, di particolare dolcezza e luminosa trasparenza.
Il primo movimento – Allegro (in La maggiore) – si apre con un’interessante e articolata introduzione orchestrale, preludio all’esposizione e allo sviluppo dei due temi, con punte di straordinaria potenza espressiva e forza drammatica che culmina nella cadenza finale. Lo struggente Adagio (in fa diesis minore) inizia con un assolo di pianoforte a ritmo di siciliana, e prosegue con una cifra intimistica quasi dolente e una quiete sognante, per concludersi con il denso dialogo tra pianoforte e orchestra. Finale virtuosistico con l’Allegro assai (La maggiore) in un gioco di inseguimenti e giustapposizioni tra lo strumento solista e le singole voci dell’orchestra, con un ritmo concitato che si fa via via più disteso, fino a sfiorare il brio – e la leggerezza – di una commedia.
Il Concerto in la maggiore K. 488 venne suonato per la prima volta a Vienna il 7 aprile 1786, in una delle Accademie, dallo stesso Mozart, acclamato protagonista nella duplice veste di autore e interprete, nella sua ultima apparizione come solista sul palcoscenico del Burgtheater.

Il Concerto per pianoforte e orchestra n. 27 (in Si bemolle maggiore) KV 595 di Wolfgang Amadeus Mozart vede impegnato insieme allo strumento a tastiera un organico di fiati (flauto, due fagotti, duo oboi e due corni) e archi (violini primi e secondi, viole, violoncelli e contrabbassi): il fascino della partitura risiede non solo nell’intrigante architettura sonora e nella complessa e articolata organizzazione dei temi e dei movimenti, ma anche nel carattere intimistico delle melodie, che sembrano inseguire il corso dei pensieri e il mutare degli stati d’animo, con sfumature “pastorali” nel finale.
Il Concerto KV 595 comprende tre movimenti – dall’iniziale Allegro (in Si bemolle maggiore) più brillante e intenso, con metriche incalzanti si passa al respiro più ampio del Larghetto (Mi bemolle maggiore) per concludere sulle note vivaci e gioiose dell’Allegro conclusivo – (in sei/ottavi, che ritorna alla tonalità di Si bemolle maggiore)
L’enigma di un’esecuzione a mesi di distanza dalla composizione – che si discosta dalla consueta prassi mozartiana – ha suggerito che il Concerto possa esser stato scritto senza committente, ovvero su commissione di un allievo (tesi avvalorata dalla relativa facilità, o meglio dal carattere non eccessivamente virtuosistico della partitura, e dal fatto che siano state scritte le cadenze – che Mozart invece nelle sue performances soleva improvvisare).
Viaggio sonoro nel cuore della Mitteleuropa «dal turbine dell’ultimo Barocco alla riflessione sulla soggettività moderna» con il progetto triennale dedicato al dialogo tra “Il solista e l’orchestra” – a cura dell’associazione Amici della Musica di Cagliari in collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica “G. Pierluigi da Palestrina” di Cagliari. Un’interessante iniziativa che, come spiega il direttore artistico Lucio Garau, «vuole indagare un momento importante nella storia della musica e nell’evoluzione del concerto per tastiera e orchestra (prima clavicembalo e poi fortepiano nello specifico), che è un meraviglioso esempio di metafora del rapporto tra individuo e società».
Focus sull’arte dell’interpretazione e sulle possibilità tecniche ed espressive offerte dagli strumenti a tastiera, dal trionfo del clavicembalo nell’estetica barocca alla nascita del fortepiano, precursore del pianoforte, attraverso l’esecuzione nell’arco di tre anni, con una prassi inconsueta, e quasi “filologica”, molto vicina all’originale, dei celeberrimi concerti per clavicembalo e orchestra di Johann Sebastian Bach e degli ultimi otto concerti di Wolfgang Amadeus Mozart.
Nell’ambito del progetto ha così visto la luce l’Orchestra da Camera Palestrina (Corrado Lepore e Luca Persico ai violini, Tommaso Delogu alla viola, Fabrizio Meloni al violoncello, Massimo Battarino al contrabbasso, Chiara Galleri al flauto, Lia Scalas e Edoardo Fanni agli oboi, Andrea Onnis e Daniele Deias ai clarinetti e Sonia Vargiu, Theo Puddu e Sebastiano Italia ai fagotti, Alessandro Cuccu e Fabio Loddo ai corni, e ancora Valentina Crobu e Alessio Medda alle trombe e Matteo Simone Musio alle percussioni), costruita sulla falsariga degli ensembles cameristici del tardo barocco, punta allo studio e la ricerca sull’interpretazione il più possibile vicina all’originale, per ricreare le atmosfere dell’epoca.
Un ideale ponte tra passato e presente, un confronto tra estetiche e modalità esecutive differenti, tra l’intenzione dell’autore e il rapporto tra il musicista e il suo pubblico, che si dipana sul filo delle note: il progetto degli Amici della Musica in collaborazione con il Conservatorio indaga l’elaborazione di una forma, il concerto per strumento a tastiera e orchestra, in un periodo cruciale in cui l’evoluzione stessa degli strumenti risponde alle crescenti esigenze degli artisti (compositori e interpreti), e a sua volta influenza con l’amplificazione delle possibilità espressive, le performances solistiche. La moda che esalta il talento individuale e sembra precorrere il pensiero romantico, anticipa di secoli la coscienza di una soggettività, di una visione personale – sempre presente nell’arte, ma percepita all’interno di un immaginario collettivo, di un’estetica condivisa (pur con immancabili eccezioni).
Il progetto su “Il solista e l’orchestra” – a cura degli Amici della Musica di Cagliari in collaborazione con il Conservatorio “G. Pierluigi da Palestrina”, realizzato con il patrocinio e il sostegno del MiBACT/ Ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo, della Regione Sardegna e del Comune di Cagliari – proseguirà (dopo il duplice appuntamento mozartiano del 20 novembre e del 22 dicembre incastonato nella Stagione Concertistica 2015 degli Amici della Musica di Cagliari) fino al 2017 con una serie di appuntamenti sempre nell’ambito della Stagione Concertistica in sinergia con l’istituto di alta formazione artistica e musicale cagliaritano.

biglietto: 5 euro

Tags: Cagliariconservatorio
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