Pochi giorni prima di Capodanno i cagliaritani hanno ricevuto una lettera in vista del calcolo della tariffazione puntuale dei rifiuti: dal 1 gennaio il conferimento dell’indifferenziato avrà un numero preciso di esposizioni, 26, all’anno per ogni utenza compreso nella tariffa, oltre al quale si pagherà di più, e non si potranno più usare i bidoni condominiali ma tutti i privati useranno il mastello singolo. Questi cambiamenti, che destano più di una perplessità sulla reale efficacia a fronte di tanti disagi, sono stati comunicati con pochissimo preavviso e in maniera non chiara. Tale scelta poi non è stata condivisa con il Consiglio comunale né con la commissione consiliare competente, ma decisa sulle osservazioni di un consulente esterna incaricato dal Comune nel gennaio 2020.
“Il contratto di consulenza, affidato alla società di Brescia Waste Management Specialist di Stefano Ambrosini, sta per scadere. Ci chiediamo oggi, anche alla luce dei cambiamenti imposti in questi giorni ai cittadini, quali siano i risultati di questo studio” sottolineano le consigliere Progressiste Francesca Ghirra, Francesca Mulas e Giulia Andreozzi, che sul tema hanno appena presentato un’interrogazione al sindaco Paolo Truzzu e alla giunta.
“Il servizio affidato alla società bresciana prevedeva la definizione di soluzioni innovative per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti di Cagliari, e in particolare il monitoraggio e l’individuazione di eventuali criticità, la definizione di correttivi e miglioramenti per ottimizzare la qualità e i costi di gestione, un supporto per la campagna di comunicazione e di informazione, il miglioramento delle attività di vigilanza contro l’abbandono dei rifiuti. Ci chiediamo cosa sia emerso da questo lavoro, quali criticità siano state individuate e quali correttivi siano stati previsti”.
Alla luce delle novità introdotte con la nuova tariffa puntuale, le consigliere lamentano in particolare l’assenza di una corretta e puntuale comunicazione ai cittadini e la totale esclusione del Consiglio e della commissione Ambiente nelle scelte. Inoltre le novità sono in contrasto con quanto previsto nel contratto per la gestione dei servizi integrati di igiene urbana affidato tre anni fa dal Comune di Cagliari alle società De Vizia, Econord ed Etambiente, che prevedeva un calcolo della frazione secca sul peso dei rifiuti sia su mastelli singoli che su bidoni condominiali.
“Vogliamo capire perché si sia arrivati a definire la nuova tariffa puntuale in funzione delle esposizioni del secco e non sul peso, e quali benefici siano stati presi in considerazione, da un punto di vista economico e di gestione del servizio. Vogliamo sapere come sarà verificato e monitorato il numero delle esposizioni, come sarà calcolata la Tarip per chi esporrà il secco oltre le 26 volte, ma soprattutto perché sia stato quantificata una riduzione del 10% a fronte di un dimezzamento dei ritiri. Prendere decisioni che incidono così pesantemente sulla vita dei cittadini durante le feste e con così poco preavviso sta causando moltissimi problemi. Il timore è che si moltiplicheranno le discariche abusive, si creerà un’invasione di mastelli nei marciapiedi e le strade saranno occupate per ore dai mezzi di ritiro. Quando poi si parla di rifiuti differenziati come ‘risorse’ da monetizzare si dimentica che il vero obiettivo dovrebbe essere produrre meno rifiuti e causare minor impatto sull’ambiente, non fare cassa su imballaggi, carta e plastica. Questa amministrazione – concludono Ghirra, Mulas e Andreozzi – dimostra ancora una volta di non aver a cuore la città e i suoi cittadini”.









