Sono le analisi dei resti bruciati degli abitanti di Nora che fanno emergere questa teoria: dimostrerebbero che l’insediamento di Pula risalirebbe a un secolo prima di quanto si era fino a ora creduto. Ovvero che Nora, appunto, sia stata fondata tra l’820 e il 750 a.C. coerentemente con la datazione della Stele conservata al museo archeologico di Cagliari e contemporaneamente alle altre città fenice sorte in quello stesso secolo come Sant’Antioco.
A guidare questa ricerca è Jacopo Bonetto, professore ordinario di Archeologia Classica presso il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova che ha tenuto a precisare: “Questa scoperta, anche se i dati vanno confermati, è molto probabile in quanto renderebbe coerente anche le altre datazioni, della Stele e dell’insediamento di Portoscuso, non lontano. Il 30 ottobre a Vienna siamo stati invitati a riferire quanto scoperto nell’importante Convegno ‘La cronologia della prima età del ferro'”.
Questa rilevazione darebbe finalmente senso a ciò che scrisse il geografo e storico greco, Pausania, nel II secolo d.C. e cioè che la più antica città dell’Isola fosse Nora. Queste scoperte sono state realizzate grazie all’evoluzione della ricerca archeologica e all’integrazione tra metodi tradizionali e analisi avanzate. E’ così che anche le certezze del passato vengono rimesse in discussione. Tutto questo ricordiamo che è possibile grazie alla preziosa sinergia tra Comune di Pula, Fondazione Pula Cultura e la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna.
Il sindaco di Pula, Walter Cabasino ha espresso la sua soddisfazione: “Ogni anno gli scavi non smettono di stupirci, molte conoscenze che pensavamo ormai consolidate vengono riscritte dalle evidenze scientifiche. Tutto questo grazie alle cinque università che ogni anno sono protagoniste delle campagne di scavo e in questo caso specifico, allo staff del Professor Bonetto dell’Università di Padova”.
Anche l’assessora alla Cultura, Manuela Serra esprime la gioia per queste importantissime novità che riguardano il sito di Nora: “Gli investimenti alla cultura e quindi anche all’archeologia- così fondamentale nel nostro Paese- permettono di riscrivere la Storia e dare un posto di rilievo, ancora maggiore, a un territorio che già gode di un grande prestigio artistico. Siamo convinti che saranno tante altre le scoperte che, grazie agli studi delle cinque università attive nel sito, faranno venire alla luce verità ancora non note”.













