Tutti giorni da ormai quattro anni, da quando la sua amata Stefania, non c’è più, spenta da un brutto male, si reca al cimitero di Palau. Con la pioggia, con la bufera, con il sole, con il maestrale. L’amore che non finisce mai e continua oltre la morte, quello di “nonno Paolino”, ultrasettantenne del piccolo paese del nord Sardegna, lo racconta sul suo profilo facebook il giornalista del settimanale Gente, Luciano Verre. Una storia d’amore lunga sessant’anni.
“Dalla scomparsa della sua amata Stefania, Nonno Paolino non è mancato mai (e sono passati quasi 4 anni) a un solo appuntamento con la moglie – racconta Verre. Due, tre, anche quattro ore con lei, a parlarsi, a confidarsi, anche a sorridere perché l’amore continua oltre la morte. Questo accade tutti i giorni, sia che splenda il sole o spiri il vento di maestrale dell’Arcipelago, Nonno Paulino è sempre lì, seduto davanti al loculo e fissa la moglie. I palaesi (e anche i turisti che si recano al cimitero per salutare un parente scomparso) lo osservano, lo ammirano, lo salutano: “Un grande amore che bello”, commentano”.
“Lui risponde a tutti, poi torna a dialogare con la sua Stefania. Le confida tutto, non le nasconde nulla, proprio come quando lei c’era. E a noi confida: “Qualche volta lei mi “sgrida”, sei in ritardo oggi mi dice, dove sei stato? Allora le spiego che sono stato a prendere i fiori per lei e lei mi risponde che lo sa bene, che lei vede tutto dal cielo, ma lo fa per scherzare come facevamo spesso a casa quando era in vita”.
“Poi Nonno Paolino si rabbuia, abbassa lo sguardo e aggiunge: “Un brutto male me l’ha portata via, terribile, terribile e… da quel giorno io vivo per lei, nel suo ricordo, osservandola seduto su questa panca. Lei per me ha fatto cose grandiose, belle, mille e mille volte mi ha dimostrato il suo grande amore”.
“Ma ho in mente qualcosa di ancora più grande per ringraziarla per tutto l’amore che mi ha dato. Sì, ho acquistato la piccola tomba, o loculo, accanto alla sua, vede? E’ vuota e lì ci sarò io quando toccherà a me raggiungerla, così saremo vicini anche dopo la morte e ho anche in mente di far abbattere la piccola parete interna che divide i due loculi così staremo ancora più vicini e potremo darci la mano e stringerci forte come quando eravamo insieme in questa vita, ma sarà bella anche la nostra vita dopo la morte, non ci lasceremo mai”.
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