Il sindaco di Quartu Graziano Milia pubblica un libro e alimenta le voci sulla sua candidatura alla guida della Sardegna alle regionali del 2024. Il titolo, “Non mi giro dall’altra parte”, non sembra casuale, così come anche le annunciate riflessioni su passato ma soprattutto futuro dell’isola fra cadute e rinascite: un’analisi a tutto tondo, nero su bianco dopo il dibattito pubblico organizzato a maggio sugli stessi temi per un primo bilancio di legislatura.
In tanti, insomma, lo leggono come un manifesto elettorale, un vero e proprio programma politico da parte di Milia, sin dall’inizio uno dei papabili alla guida della regione, arrivato nel fine estate sonnolento del centrosinistra mentre Alessandra Todde, vicepresidente dei 5 Stelle, è già in piena campagna elettorale come candidata presidente. A rischio di strappare con la coalizione, ferma agli accordi di Molentargius, che nel perimetro di coalizione includevano proprio i 5 Stelle, prevedendo di dedicarsi prima ai programmi e solo dopo al candidato. Ma quella della Todde è una fuga in avanti a tutti gli effetti, persino rispetto agli stessi 5 stelle: nessun consigliere regionale era presente ai suoi incontri pubblici, e non è un mistero che a sostenere e spingere la candidatura della Todde ci sia Renato Soru.
La scelta del nome è prevista per ottobre. Fino ad allora, solo programmi. Ma se i 5 Stelle decidessero di uscire dalla coalizione, il centrosinistra potrebbe sperare di recuperare i centristi, che hanno già dichiarato che mai saranno alleati di una coalizione che includa i grillini.











