Una decisione, quella del tribunale di Milano, che sta già facendo discutere come accaduto per il caso di Padova, quando sono stati annullati 33 atti di nascita. Il tribunale tutelare di Milano, infatti, ha annullato un atto di nascita di un bimbo nato all’estero da maternità surrogata, contestando in particolare il termine “genitore intenzionale”. La motivazione di base da parte del tribunale è abbastanza semplice: la maternità surrogata è “vietata dalla normativa vigente”. Una motivazione sì semplice per un argomento estremamente complesso, su cui ha preso posizione posizione a modo suo anche Marco Mengoni, con garbo, decisione e delicatezza, durante il suo concerto nello stadio padovano un paio di sere fa.
Ciò che possono fare ora i due padri è intraprendere la strada dell’adozione “in casi particolari” , per ottenere “il diritto del minore al pieno riconoscimento del ruolo svolto dal genitore d’intenzione non solo nel progetto procreativo ma altresì nel successivo progetto volto alla sua crescita, educazione e istruzione” come dice la legge.
Ci sono altri 3 atti di nascita a rischio, che coinvolgono però delle madri. Il tribunale ha ritenuto “inammissibile” la rettificazione dell’atto e ritiene si debba togliere lo stato di figlio per l’annullamento dell’atto stesso:”L’ufficiale dello Stato Civile può, infatti, rifiutare di accettare una dichiarazione di riconoscimento del figlio – scrive il Tribunale-, ma una volta che la dichiarazione sia stata accettata, anche se per compiacenza, per errore o in violazione di legge , e sia stata annotata in calce all’atto di nascita del minore, il riconoscimento effettuato non potrà essere contestato e quindi rimosso attraverso una rettificazione, ma sarà necessario ricorrere al modello di tutela che il nostro ordinamento prevede per rimozione dello status di figlio”.
L’avvocato delle 6 madri coinvolte Michele Giarratano ha spiegato a La Stampa: “Il Tribunale conferma quello che come giuristi esperti in queste tematiche sostenevamo già da tempo: la genitorialitа di un minore, in base ai principi del nostro ordinamento, non si può cancellare con un colpo di spugna come pretende il governo e come pretendono di fare alcune procure, ma serve un’azione di Stato che ha modalitа e termini molto stringenti. Sono sicuro che anche il Tribunale di Padova confermerà questa strada e saranno respinti tutti e 33 i ricorsi illegittimamente presentati dalla Procura della città veneta”.
Un argomento delicatissimo che smuove da tempo le acque della politica nostrana e non solo, dimenticando però troppo spesso che si parla, comunque, di minori e che in primis va tutelata la loro serenità.













