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Nidi degli uccelli distrutti a bastonate nelle città: si rischiano multe sino a 8mila euro in Sardegna

di Redazione Cagliari Online
25 Maggio 2019
in hinterland

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Nidi degli uccelli distrutti a bastonate nelle città: si rischiano multe sino a 8mila euro in Sardegna

Viaggiano per migliaia di chilometri, un vero prodigio naturale, e se riescono a sopravvivere a siccità e predatori, tornano sempre nello stesso posto per deporre le uova. Ma ad accoglierli spesso trovano l’ignoranza più becera: qualcuno riesce ad armarsi di bastone per distruggere i loro nidi, come nel caso dei balestrucci che nidificano sotto balconi e sotto i tetti, o accende la motosega per interventi di capitozzature e potature, causando gravi danni ai siti di nidificazione.  
Rondini, Rondoni, Balestrucci
A Gioia Tauro due operai e il titolare dell’attività, sono stati denunciati per aver rimosso i nidi di balestruccio sotto la tettoia di un centro commerciale. A Schio un uomo distrugge per ben sette volte in meno di un mese un nido di rondine. Le rondini avevano tentato per altre quattro volte la ricostruzione ma, tutte le loro corse disperate con il fango nel becco diventavano inutili: l’uomo continuava col solito atto vandalico. Anche lui, denunciato. A Verona una signora ha fatto abbattere dalla badante ben quattro nidi di rondine: così entrambe sono finite nei guai con l’accusa di uccisione di animali. La donna scesa a patti con il pm, ha concordato una pena ad un mese e dieci giorni. La badante, è stata costretta a pagare una multa di 1.200 euro E’ bene sapere che non esiste possibilità di farla franca.
Le rondini, già decimate dall’utilizzo dei pesticidi, dalla frammentazione dell’habitat, dal clima, negli ultimi 10 anni sono diminuite a livello europeo di circa il 40%. Queste specie si cibano prevalentemente di mosche e zanzare. 
E’ soprattutto la distruzione dei nidi, in seguito a ristrutturazioni di edifici o atti vandalici, a mettere a rischio la sopravvivenza di rondini, balestrucci e rondoni.
Questa vergognosa abitudine ha le solite, motivazioni: sporcano. Problemi che si risolvono semplicemente collocando una piccola asse sotto al nido.
«Tutti gli esemplari – sottolinea Leila Delle Case Presidente Regionale del CONALPA Sardegna – sono protetti da normative nazionali ed europee , anche perché a rischio di estinzione. Invitiamo i cittadini a desistere da qualunque iniziativa di disturbo e di distruzione dei nidi, in quanto assolutamente illegittima ed espone chi la compie al rischio di sanzioni penali. Le rondini tendono a tornare ai loro vecchi nidi. Abbiamo il dovere di proteggere i siti di nidificazione anche durante la loro assenza: raccomandiamo di installarne alcuni artificiali, sopratutto per i nidi già distrutti, in Germania e in altri paesi viene fatto regolarmente». 
«Le rondini, i loro nidi, le uova e i nidiacei – interviene l’avvocato Salvatore Cappai – sono protetti dalla legge. Chi distrugge i nidi, talvolta causando consapevolmente la morte dei nidiacei presenti al loro interno, spesso lo fa con leggerezza, senza rendersi conto della gravità di tali azioni e delle pesanti conseguenze che ne derivano. A vietare le condotte descritte ci sono normative nazionali ed internazionali (es. direttiva 409/79 CEE, convenzione di Berna ratificata dall’Italia con la legge 503 del 198, legge n. 157/92, d.lgs. 15 gennaio 2016, n. 7, 544 bis c.p.). La sola distruzione dei nidi può essere punita con una sanzione pecuniaria che può arrivare sino ad 8.000 euro. A conseguenze ancor più gravi va incontro chi uccide gli esemplari delle specie citate, rischiando una condanna che può arrivare sino ai due anni di reclusione.

E’ importante fare sapere che se un cittadino nota un evento del genere e lo segnala o denuncia, i responsabili verranno perseguiti. Questo deve incoraggiare l’azione dei singoli e delle associazioni protezioniste. E’ importante anche avere a supporto della segnalazione video o fotografie». 
Potature alberi e arbusti: divieto di taglio da Marzo ad Agosto. 
Ma non sono solo i nidi di rondine ad essere tutelati. La direttiva europea n. 2009/147 vieta i tagli di rami e alberi nel periodo di nidificazione degli uccelli e come già evidenziato, la legge 157/92 sulla protezione della fauna selvatica omeoterma, prevede pesanti sanzioni per la distruzione di uova e nidi. «Il periodo di nidificazione inizia da metà Marzo e prosegue fino ad Agosto – conclude Leila Delle Case – In questo periodo non si possono eseguire né potature né abbattimenti. Gli operai addetti, non sono né etologi né ornitologi, dunque non attrezzati per riconoscere attività di nidificazione. L’abbattimento di rami ed alberi, già di per sè crea grave disturbo all’avifauna, interrompendone le fasi riproduttive. Amministrazioni e privati sono avvisati».

Facciamo un appello a tutti i cittadini: 
Segnalate alla Forestale, ai Carabinieri forestali, i casi di danneggiamento e distruzione dei nidi. Inviate anche in copia a [email protected]

Tags: nidiuccelli
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