di Paolo Rapeanu
Niccolò Piras ha diciannove anni, studia Scienze politiche all’Università di Cagliari – sua città natale – e, sulla diatriba Salvini-porti chiusi ha le idee ben chiare: “La dignità umana non si può barattare per una manciata di voti. Tutto il sistema dell’accoglienza dei migranti deve essere riformato radicalmente, in modo che sia un bilanciamento equo tra tutti i paesi dell’Ue, e bisogna avviare politiche serie per eliminare le ragioni che li portano a lasciare le loro terre”, depredate “dagli investitori stranieri, che troppo spesso hanno minato i loro diritti”.
E a chi dice che è facile fare manifestazioni pro migranti perché tanto ai bisogni di molti studenti ci pensano mamma e papà? Piras è netto: “Molti di noi lavorano per pagarsi gli studi, non ci sto a simile accuse, non vanno assolutamente minimizzate, se c’è un problema si risolve con il dialogo”.









