Nella vie est belle della romantica ed elegante capitale del Pays des Lumières, a pochi passi dai preziosi rosoni di Notre Dame c’è un ristorante, piccolo, 46 i posti a sedere, scelto e prediletto da chi ama mangiare bene. Vengono servite solo pietanze italiane e sarde, cucinate da italiani, e diretti da 35 anni dal maestro di Dolianova Fulvio, emigrato con pochi soldi in tasca ma tanti sogni nel cassetto. Lui che ogni giorno ospita importanti celebrità, dai ministri a scrittori, da attori a compositori che hanno fatto la storia e che, ancora oggi, sono i volti e le firme più ammirate, ben impresse anche nel libro d’oro che Trogu custodisce all’interno del suo regno. Una storia, la sua, lunga e avventurosa, che inizia negli anni del dopo guerra, quelli della rinascita, della riconquista della vita da vivere. Tante ambizioni per i suoi figli da parte della mamma, Leida è la sorella, Brunello il fratello ai quali Fulvio è molto legato, l’impegno di acquistare un terreno a Dolianova, un grande podere, dove realizzare un ristorante, magari un hotel. Inizia il sacrificio, quello del lavoro senza sosta per accumulare i denari: da lavapiatti in un noto ristorante a Cagliari a servizio di caffè e panini dopo il turno di lavoro per poi ricominciare a lavorare. Senza sosta. Senza tregua. La Francia però è un richiamo troppo grande, dopo Londra Trogu approda a Parigi, appena maggiorenne, e lì rimane perché il suo sogno è riuscito a realizzarlo, ossia quello di avere il suo ristorante. In estate, durante gli anni in cui ha lavorato come dipendente, non risparmiava di fare la stagione nel ristorante aperto con il fratello a Dolianova, il suo paese che porta sempre nel cuore. E 35 anni fa finalmente le porte al numero 4 di Rue de Poitou si spalancano. D’altronde non poteva che essere così per il giovane che, come cameriere, venne scelto dopo pochi mesi di lavoro, tra 1500 professionisti del settore, per servire niente meno che alla regina Elisabetta. Ma cosa cela Fulvio? “Niente, solo una vita di sacrifici che ancora oggi fanno parte della mia quotidianità. Almeno 3 volte alla settimana vado a fare la spesa durante la notte, dopo la chiusura. Rientro anche alle 5/6 del mattino, ma meglio così”. In un periodo storico particolare, contrassegnato dalla tecnologia, Trogu è fiscale e, dall’alto della sua esperienza può permettersi di lanciare un messaggio alla nuove generazioni: “Oggi con il telefono e internet sempre in mano tutto può apparire semplice. E invece no, non è assolutamente così. Chi vuole realizzarsi deve sacrificarsi perché ciò che si vuole non arriva dal nulla”. Un invito a mai arrendersi, insomma, chi studia o ambisce a un determinato posto di lavoro, molto spesso, non è accontentato nell’immediato. “I primi tempi bisogna rimboccarsi le maniche, lavorare, ovunque, accumulare, risparmiare e, negli anni futuri, proseguire, con i frutti del sudore, per realizzare ciò che si sogna. A 30 anni si è in grado di scegliere la strada da percorrere, quella in cui si cammina oppure lanciarsi verso quella che si desidera, veramente”.
Una parlata che richiama la nazione che lo accoglie da decenni ma che non disdegna il dialetto sardo, unico e inimitabile, anche con il quale traspare l’essenza dei valori che Trogu tramanda: l’umiltà. Una eccellenza che vanta amici con nomi illustri, impossibile citarne anche solo alcuni per evitare di non accontentare tutti gli altri, ma il suo pensiero è rivolto ai suoi “fratelli” più cari, come Bruno Putzulu, attore e musicista, che vorrebbe far “giocare” in Sardegna, e l’indimenticabile Francis Lai, premio Oscar, il quale compose, tra l’altro, la colonna sonora di “Love Story”.
Non si vanta della sua vita e della posizione onorevole che ricopre ma è fiero: non si nasconde dietro le mura della sua reggia ma spalanca l’ingresso a tutti, per parlare, per raccontare, per motivare e invogliare al fine di dare quell’input fondamentale a chi, sopraffatto dai pensieri e dalle difficoltà, ha paura. Niente è impossibile, bastano tanti sacrifici e, con ingegno, organizzazione e una testa ben salda, anche ciò, che oggi sembra impossibile, può diventare realtà.










