Assemini – Un presepe alternativo e decisamente stilizzato con le rotonde e la pista ciclabile: l’idea è dell’artista locale Matteo Siddu che, con ironia, ha realizzato i simboli della città includendo le “new entries” della viabilità. Il presepe ambientato nella cittadina, come da tradizione, “cercando di costruire sempre location nuove di Assemini”: “Comune di antica tradizione delle Rotonde” è il titolo di quest’anno, un chiaro e inequivocabile riferimento alle rotatorie che, non senza polemiche, hanno rivoluzionato le strade del centro. “L’idea principale del presepe è nata grazie al gruppo social “Assemini in Comune” dove sono state esposte tutte le tematiche principali e le ho racchiuse, raffigurate nella rappresentazione natalizia” ha spiegato l’artista. “Quando i primi Asseminesi realizzarono la prima rotonda del mondo.
Quando gli alberi venivano piantati perfettamente al centro delle rotonde e i gli Antichi Ingegneri progettavano i marciapiedi senza farli sporgere in mezzo alla strada.
Quando le pecore sapevano utilizzare una rotatoria senza incasinare il traffico.
Quando le strade erano belle e pulite, perché gli Antichi Pastori raccoglievano dai marciapiedi gli Antichi Escrementi delle pecore”. Celati, quindi, tra le rime di presentazione, i problemi attuali di cui tanto si discute tra la popolazione, come le “leggende” narrate: “Quando i fuochi d’artificio non esplodevano tutti i giorni a mezzanotte, ma venivano usati solo per annunciare l’arrivo dell’Oro, dell’Incenso e della Mirra e non per l’arrivo Bamba”. Tanti i commenti di apprezzamento da parte di chi ha colto lo spirito dell’artista dopo aver letto e condiviso il post di Siddu su facebook.
“Quando in Via Cagliari non serviva il Disco Orario per parcheggiare il cammello, solo perché Via Cagliari non esisteva ancora.
Quando gli Antichi Vigili non avendo multe da fare venivano mandati a presidiare il Sottopassaggio, per monitorare l’accesso degli stranieri dei vicini villaggi.
Quando Via Cagliari fu creata per poter raggiungere Sant’Arega più facilmente.
Quando Assemini era un grande cantiere. Ah no, questo non è cambiato”. L’opera, ben costruita nei minimi dettagli anche grazie all’aiuto del piccolo nipote, sarà esposta nel vicoletto di “Via Pola 7”, entrata libera.












