“Rischio di dover pagare una somma enorme per un incidente in cui ero in regola, o almeno così credevo”.
Da anni la donna combatte per i suoi diritti, contro un assicuratore che l’ha ingannata: “Nel 2008 sono rimasta coinvolta in un tamponamento e ho scoperto di essere stata vittima di una truffa: il certificato assicurativo che avevo acquistato era falso. Ho denunciato subito il responsabile, ho affrontato un processo penale e l’ho vinto: il truffatore è stato riconosciuto colpevole”.
Tutto finito? Assolutamente no. “Nonostante ciò, negli anni il Fondo Vittime della Strada (Consap) ha iniziato a chiedermi il risarcimento dei danni dell’incidente, sostenendo che io non fossi assicurata. Ho affrontato due processi civili e li ho persi, ritrovandomi ora costretta a pagare una cifra che non mi appartiene, oltre a migliaia di euro di spese legali. Tutto questo per aver denunciato un truffatore nullatenente”.
La situazione attuale purtroppo non è delle migliori: “Il 22 novembre 2025 ho ricevuto l’ultima notifica della sentenza: ho 60 giorni per pagare o tentare un ricorso in Cassazione. Ma economicamente non posso sostenere un nuovo processo. Senza aiuto, sarò costretta ad accettare una decisione ingiusta che mi sta schiacciando”.
Tanta solidarietà per la donna che ha aperto una raccolta fondi condivisa da tanti suoi concittadini: “Chiedere sostegno non è semplice, ma oggi rappresenta l’unica possibilità per continuare a difendere i miei diritti e non soccombere a una situazione che non ho causato”. I fondi raccolti attraverso https://gofund.me/11b040470 serviranno infatti per “coprire le spese legali urgenti; sostenere un eventuale ricorso in Cassazione; evitare che questa ingiustizia ricada definitivamente su di me”.
Una vicenda che ha quasi dell’incredibile se non fosse tutto vero: truffata, non risarcita e costretta a dover pagare di tasca sua le conseguenze del danno.













