La tristezza di un componente del circolo, M.P., che, in lacrime, racconta: “Per noi era tutto, valori fraterni che nel corso dei decenni ci hanno permesso di arricchire la nostra vita e quella della comunità”.
Feste, eventi, spettacoli teatrali, fondato più di un secolo fa ha sempre radunato e attivato i “circolini”: storie d’amore sono nate e cresciute in quell’ambiente sano e degno di rispetto, un luogo dove la socializzazione non è mai mancata in nome di un obiettivo comune, ossia quello di dare, realizzare a favore di tutta la città. Sino a qualche anno fa contava un centinaio di iscritti, “oggi siamo giusto quattro gatti e ci sentiamo abbastanza ostacolati. Non ci sono più i giovani, e Sant’Ambrogio non questo voleva, organizzare qualcosa diventa veramente difficile e non sono mancate le critiche, anche social”. Il motivo? “Forse si è persa l’origine, la strada per il quale è nato, i circolini portavano avanti gli spettacoli con grande successo, ora invece, queste stesse persone che facevano il bene del circolo, sono state messe da parte. Per dare spazio ad altri che, magari, hanno intenzioni e visioni da quelle iniziali. Perché non si dà più spazio al circolini e ai giovani che ci sono a Monserrato per vivere nei dettami di Sant’Ambrogio?” si interroga il circolino. Una istituzione, insomma, nel nome della fratellanza e della collaborazione, un punto di ritrovo importante come una casa soprattutto per chi, dentro quel circolo, è cresciuto e si attivato in nome della fede e della propria sensibilità e che spera, vivamente, che tutto possa tornare come prima e aggregare la cittadinanza.











