Otto pagine, presentate in procura dall’avvocato Fabio Basile – legale dei genitori – che contengono date, orari e vicende legate alla nascita di un bambino, avvenuta lo scorso 27 ottobre, al Policlinico di Monserrato. Un parto che avrebbe avuto varie complicazioni, tanto da portare una coppia cagliaritana di 31 e 33 anni a chiedere di fare luce sul fatto. Il loro piccolo, come si legge nella querela-denuncia che porta la data del 26 novembre, viene alla luce dopo circa venti ore dall’arrivo della madre in ospedale, “con diverse circonvoluzioni del cordone ombelicale intorno al collo, cianotico ed in arresto cardiaco”. Un fatto che, stando sempre alle carte della denuncia, avrebbe causato al piccolo “un’asfissia molto grave, privando il cervello, per diversi minuti, di sangue e, quindi, di ossigeno”, tanto che si è reso necessario “un trattamento in ipotermia di 72 ore”, avvenuto dopo un trasporto in ambulanza “a Sassari” perché “il macchinario presente all’Aou di Cagliari era occupato”. Prima del parto, sempre come si legge dalle carte, i timori dei genitori sul cordone ombelicale attorno al collo del nascituro sarebbero stati smentiti dal ginecologo. Dopo circa un’ora il parto – con la donna che aveva “quasi completamente perso la sensibilità alle gambe” per via “dell’anestesia peridurale”, e, poi, la denuncia.
Oggi il piccolo “respira autonomamente e non è più in pericolo di vita; tuttavia, la risonanza magnetica ha evidenziato un trauma cerebrale e lesioni, con conseguenze sulla risposta neuromotoria: ad oggi, secondo quanto riferito dai medici ai genitori, non è possibile una prognosi precisa, specialmente sul lungo termine, e Gabriele dovrà seguire un percorso di riabilitazione generale ed attendere gli sviluppi”. Oggi il piccolo, informa l’avvocato, “è ricoverato in Terapia intensiva ed è grave”. Stando sempre al legale della coppia, “non è stato notificato ancora nulla, ma c’è un procedimento contro ignoti”.












