Queste immagini e il video documentano per completezza d’informazione, alcuni dei rifiuti scaricati nella rampa d’accesso di un parcheggio sotterraneo sul quale si ergono, imponenti ma vuoti, tre grattacieli.
Rifiuti, sterpaglie e sacchi di cemento oramai inutilizzabili accompagnano questo biglietto da visita alle porte di Pirri. Ci troviamo nel quartiere di Monreale e quanti percorrono il marciapiede osservano basiti questo scenario apocalittico dominato dai tre giganteschi SCHELETRI di cemento e di ferro arrugginito. Sono le mute sentinelle che si affacciano sulle vie Socrate e Stamira.
L’estrema periferia tra i territori di Selargius e di Cagliari-Pirri è anche questo. Va detto che finalmente, dopo lunghe attese, il Comune di Cagliari sta cercando di risolvere uno dei problemi atavici che attanagliano questa zona: il dissesto idrogeologico. È per questa ragione che nella via Stamira vanno avanti a ritmo serrato i lavori per la realizzazione di un vascone sotterraneo che incanalerà le acque piovane da questa pianura (soggetta ad allagamenti) verso altri canali di smaltimento.
Nel frattempo, in superficie, gli automobilisti di passaggio sfrecciano sotto le altre torri di vetro luccicante divenute la sede di importanti attività e uffici. Quelle ultimate, ovviamente. Perché una realtà ben diversa riguarda invece i palazzoni abbandonati di via Stamira. Sono imponenti e anch’essi avrebbero dovuto sfoggiare un rivestimento di vetro luccicante, sul quale anche il bel cielo di Cagliari si sarebbe specchiato. E però, così fatiscenti, rappresentano una grande incompiuta. Circondati da reti divelte, sono divenuti meta di sbandati, il regno di chi ama disegnare con le vernici spray.
All’ingresso dei parcheggi sotterranei di questi edifici alti 8 piani, troviamo anche lei, la montagnetta di rifiuti nauseabondi. A scaricarli sono state mani anonime giunte da ogni dove, considerate le differenti provenienze dei sacchetti di plastica: in uno c’è scritto Comune di Sestu.
Ma è nel sottosuolo dei palazzi che si apre un mondo spettrale, insicuro, fatto di piani allagati e di immense stanze nelle quali si alterna il divertimento dei GRAFFITTARI alle siringhe abbandonate da chi ha scelto la penombra per consumare la dose di quotidiana disperazione.
Racconta un anziano di passaggio: “la situazione va vanti da decenni, pensi che una prostituta era solita adescare e portare i clienti laggiù, in una specie di postribolo”.
In un vano sotterraneo dei palazzoni incompleti c’è un tappeto di siringhe, preservativi e ancora rifiuti. La situazione è identica nelle zone più appartate dove non c’è anima viva, eccetto un piccione che svolazza e ricade per terra, cercando di andar via. “I ladri si sono portati via quasi tutto il materiale edile depositato nei cortili di questi cantieri” afferma un altro signore che tira verso di se, tenendolo al guinzaglio, il suo cagnolino. Poi guarda in alto, verso i palazzoni scheletrici e sostiene di “averne viste di belle: sapevate che un giorno fu trovato anche un cadavere sotto i palazzi? Sapevate che il posto fu sequestrato in più occasioni dalle autorità? E che diverse zone sono pericolanti, poggiando sull’acqua?”.
(Fine prima parte. Continua…).
Marcello Polastri
Ha collaborato il fotografo Alessandro Congia
Un VIDEO ESCLUSIVO per portarvi nel cuore della cronaca:











