L’arrivo è previsto per le ore 15, al Molo Ichnusa di Cagliari: la nave Diciotti dalla Guardia Costiera con 854 migranti attende soltanto l’ok “logistico-tecnico” dalla Capitaneria. I disperati, in particolare con i numeri ufficiali resi noti in queste ore, sarebbero ben 771 uomini, 45 le donne e 38 minori: di questi 597 giungono dall’Africa Subsahariana, mentre dal Nord Africa ben 206, poco meno di 200 marocchini, 57 dal Bangladesh, 145 i senegalesi, appena 5 i siriani e 4 gli egiziani.
LO SBARCO E L’ACCOGLIENZA. La cosiddetta “Macchina dell’accoglienza” al Terminal Crociere al Molo Ichnusa è pronta, tra forze dell’ordine, volontari, associazioni, poi gli uomini della Capitaneria di porto di Cagliari, che coordina le operazioni in pari tempo con la Prefettura cagliaritana. Sbarco, prima accoglienza, visite mediche consuete e identificazione, che presupponendo il numero poderoso dei migranti proseguiranno fino a tarda notte.
I DISAGI. Nel frattempo, le strutture di prima accoglienza sono allo stremo: è ufficiale e non è una notizia da nascondere il fatto che i posti letto sono saturi, buona parte dei disperati lascerà l’Isola per una ricollocazione omogenea dato che le quote per la Sardegna sono abbondantemente superate. Numeri che fanno quasi paura e temere il peggio per i territori limitrofi, incapaci di contenere un così alto flusso di cittadini extracomunitari: quello di oggi è il dodicesimo sbarco del 2016, più di 7.000 esseri umani stremati da guerra e fame che hanno toccato le coste sarde.
I TRASFERIMENTI. La Prefettura di Cagliari, in accordo con le altre sedi provinciali, ha stabilito le quote: i profughi non staranno tutti nell’Isola: 300 saranno nuovamente mandati indietro tra genova e Civitavecchia per poi essere smistati nei centri di accoglienza, 263 rimarranno a Cagliari, 167 alla volta di Sassari, 72 a Nuoro, infine 52 a Oristano.












