Evasione Tari ancora alle stelle a Quartu, con il Comune che miracolosamente riesce ad abbassare anche quest’anno la tassa sui rifiuti. Sembra incredibile ma, nonostante all’appello manchi un bel gruzzoletto, i cittadini pagheranno meno anche nel 2024. Ma, nel giorno in cui il Consiglio comunale approva le nuove tariffe, il sindaco Graziano Milia fa capire che il limite di tolleranza e sopportazione è stato ampiamente raggiunto. Milia si scaglia prima di tutto contro l’attuale sistema di raccolta, approvato dalla Regione, ma ne ha anche contro le decine di operatori balneari evasori. Partendo dall’attuale sistema di raccolta, il sindaco non le manda certo a dire: “Le regole della nettezza urbana sono sbagliate, la normativa regionale è in totale contraddizione con quanto succede in Europa, partendo dalla raccolta differenziata e dal porta a porta. Metà della plastica e l’80 per cento dell’umido finiscono nel termovalorizzatore. Ci mettiamo medagliette per le percentuali raggiunge di differenziata fatta, poi abbiamo tutte le periferie dei grossi centri come discariche”, attacca Milia. “Ciò indice sui costi e sulla qualità, oggettivamente carente, del servizio. Probabilmente servono i cassonetti con le tessere e, per differenziare, meglio intervenire a valle e non a monte, per rendere assai più economico il servizio. Con il precedente assessore regionale dell’Ambiente avevamo iniziato un’interlocuzione e un ragionamento valido, mi auguro che il nuovo continui su quella strada”.
E poi spazio alle legnate, dati alla mano decisamente meritate, per la stragrande maggioranza di chi al Poetto ha chioschi o stabilimenti: “Su 32 operatori balneari sei pagano la Tari, due hanno chiesto la rottamazione e ne restano ventiquattro che non hanno versato un centesimo dal 2019 al 2023. L’unico anno in regola è il 2021, con la Tari sospesa per Covid. Utilizzano i sistemi di sempre: società che cambiano, che falliscono, si prende una testa di legno che diventa l’amministrazione e non si pagherà mai. Voglio essere preciso, dobbiamo affrontare tutte questioni”, avvisa Milia. “Quando assisto a un’attività che ha come amministratore unico persone che acquistano almeno due o tre case l’anno e, poi, scopro che evadono la Tari da anni, provo fastidio. Lo fanno a spese degli altri, offendendo i cittadini onesti. Abbiamo il dovere di difendere chi si comporta bene”. Il sindaco di Quartu svela anche quanto sia complesso pignorare i conti ai balneari evasori: “Non siamo riusciti a trovare la banca con la quale operano, probabilmente è qualcuna inglese, e allora buonanotte ai suonatori. L’unica nostra arma è il regolamento che prevede la sospensione licenze sino alla loro revoca. In caso contrario, la Tari aumenterà nei prossimi anni. Solo dal settore balneare avremmo dovuto incassare 1,4 milioni di euro, invece ne sono arrivati solo 198mila. Il buco è di 1,2 milioni, tutti soldi che stanno pagando i cittadini onesti. E questo non possiamo consentirlo”.











