Cagliari, addio dopo 70 anni allo storico bar Matta: “Troppi improvvisati nel nostro settore, ci portiamo nel cuore tutti i clienti”

La caffetteria, punto di ritrovo principale di avvocati e giudici in piazza Repubblica, abbassa le serrande. Dietro bancone e cassa, dai primi anni Settanta, Rosalba Matta (nella foto): “Quanti clienti nel periodo del caso Manuella, avevo ristrutturato da poco il locale e dovevo guadagnare”. E, a 81 anni, è sicura: “Che consiglio dare a un giovane che vuole iniziare il lavoro del barista? Meglio se cambia mestiere”. VIDEO INTERVISTA


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Una prima avvisaglia era arrivata qualche mese fa, con la chiusura pomeridiana. Tra i tantissimi clienti abituati a fare colazione, pranzo con panino o tramezzino e aperitivo si era sparsa la voce della chiusura. Ufficializzata oggi dalla titolare, Rosalba: “Il bar Matta chiude a fine mese”. Addio a un altro pezzo della Cagliari storica. Aperto nel 1956, quando ancora gran parte di piazza Repubblica era campagna, tribunale a parte, Rosalba Matta, nata a Villasor, iniziò a lavorarci insieme al padre dal 1973. In mezzo secolo ha visto la città cambiare, diventare moderna, adattarsi ai tempi: dal garzone che portava le bottiglie in vetro piene di latte sono arrivati i furgoni e i più maneggevoli brik, giusto per fare un esempio. Il bar Matta è stato crocevia di avvocati e magistrati, magari anche su “fazioni” contrapposte in aula ma che, davanti a un amaro o a un semplice caffè, azzeravano le distanze. La Matta è figlia d’arte, come si dice in questi casi, la sua famiglia è proprietaria di altri locali storici e dei bar della Fiera. Proprio lì Rosalba, oggi ottantunenne, ha lavorato per un po’ di stagioni, alternando il viale Diaz con la piazza Repubblica: “Cagliari l’ha cambiata davvero l’avvocato Delogu, da sindaco”, assicura la storica commerciante. “Ultimamente, invece, stiamo solo galleggiando”. Non parla tanto di politica, la Matta, ma di quella che sarebbe definibile cronaca giudiziaria. A modo suo, ovviamente.
“Mi ricordo il lungo periodo del caso Manuella. Avevo ristrutturato il locale da poco e dovevo guadagnare. Venivano tutti da me, i protagonisti di quella vicenda, per fare colazione”, confessa. “Oggi nel nostro settore ci sono troppi improvvisati. Dietro la cassa sono una campionessa, non mi batte nessuno”, prosegue, sorridendo,l’81enne. “Ma ora vado in pensione, mi porto nel cuore tutti i clienti che sono passati qui. In passato”, giusto per non farsi mancare nulla, “avevamo subìto anche due rapine, i malviventi avevano rubato valori bollati”. Ma nulla di che, l’ambiente dentro e fuori dal bar Matta è sempre stato tranquillo. “Che consiglio dare a un giovane che vuole iniziare il lavoro del barista? Meglio se cambia mestiere”. Intanto, la strada della storica caffetteria è segnata: “Chiudiamo, abbiamo già venduto e chi deve arrivare qui, il titolare di uno dei chioschi del Poetto, prima di riaprire dovrà eseguire vari interventi di ristrutturazione e dare priorità al settore della pasticceria”.


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