Gara di solidarietà per trovare una nuova casa a 13 quattro zampe, tutti di piccola taglia, tra i quali sono presenti 5 cuccioli di due mesi circa. A lanciare l’appello è direttamente la donna, Simona, che, attraverso un lungo post racconta il dramma che sta attraversando. La lotta contro una grave malattia e il pensiero rivolto ai suoi cani, custoditi in un alloggio separato dall’abitazione, che hanno bisogno di cure e coccole. “Attualmente, gestisco tredici cani, e qualcuno si ricorderà di me perché lo scorso anno il padrone di casa aveva fatto irruzione in casa liberandomeli per tutta la campagna, svellendo le porte e sospendendomi l’erogazione di acqua e corrente. Dopo un tour de force coordinato tra volontarie, i cani erano stati recuperati tutti, tranne un cucciolo mai ritrovato, e, dopo qualche giorno, trasferiti in altro sito. Mi sono sempre prodigata affinché non mancasse loro niente, a prezzo di enormi sacrifici, non mi sono tenuta un solo centesimo in tasca, ho fatto tutto quanto era umanamente possibile. Purtroppo, non posso più, e questo prescinde dalla mia volontà: vado incontro a una lotta dura e dolorosa, che non sono nemmeno certa di vincere, contro questo mostro silenzioso che mi divora da dentro e la cosa è anche più veloce di quanto temessi. Non mi interessa tanto: non ho paura. Ma muoio ogni sera pensando che mentre torno a casa, al caldo e al coperto, loro restano lì, al freddo, soli, senza una figura di riferimento e senza una carezza. Io me ne andrò, e dopo di me nessuno si occuperà dei miei bimbi, non ci sarà più la mia voce, né la mia mano. Per ora sto tamponando facendomi portare in macchina fino al posto in cui sono alloggiati, ma non potrà durare per sempre e, in ogni caso, non sicuramente dopo che avrò lasciato questo mondo. Non chiedo aiuto per me, chiedo aiuto per loro: per Stellina, e Biscotto, per Milo e per Pippi, per Nocciolino e per Bambi… niente sarà stato inutile, se me ne andrò sapendo che qualcuno li ha aiutati e li amerà almeno quanto me. Vi prego di aiutarli, e di capire anche il dolore che ci sarà dopo di me, nel loro cuore, dopo che hanno vissuto tutta la vita con me”. Parole struggenti che hanno richiamato l’attenzione di tanti mettendo in moto la macchina della solidarietà: “L’unica cosa che chiedo, se posso, è che se ne occupi gente competente e dal cuore grande. In cambio offro tutta la mia disponibilità e collaborazione, anche economica. Mi piacerebbe che non finissero troppo lontano, che non soffrissero troppo il distacco dal branco, né da me e il sogno segreto, in realtà, sarebbe vederli di tanto in tanto e poi, se dovessi vincere la mia guerra, tornare a riprendermene almeno qualcuno”. “Aiutate loro, che sono indifesi e innocenti e non meritano tutto questo. Metto solo un veto: non troppa distanza geografica tra me e loro, e nessuna sparizione di cani, come si è già verificato in un’occasione: voglio sapere di loro cosa fanno, come stanno, se posso fare qualcosa per loro nel caso ci sia necessità… Vi prego… non mi sarei mai permessa di chiedere una tale quantità di aiuto se davvero non ci fosse un’emergenza a cui non posso più far fronte da sola”.












