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Medicina,lauree con vandalismo: ecco i futuri nuovi medici di Cagliari

di robycollu
22 Giugno 2017
in cagliari, centro-storico

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I nuovi futuri medici di Cagliari si presentano così: devastando con atti di vandalismo le aule della facoltà subito dopo le lauree, con la complicità di amici e parenti. Sono quelli che ci cureranno tra qualche anno negli ospedali cagliaritani. A Medicina però sono i docenti e i tecnici ad essere in rivolta: il caos provocato dopo le lauree della scorsa settimana ha fatto scattare un coro di proteste. Non solo le aule, ma anche le scale, i corridoi, l’ingresso della zona didattica, tutto è finito sepolto da coriandoli, bottiglie, con i muri imbrattati e i tappi dello spumante che hanno lasciato i segni sui muri. A lamentarsi questa volta sono i professori, perchè la facoltà non ha alcuna colpa di questa vergogna. Le chiamano “lauree carnascialesche”, e i loro protagonisti “esseri umani bovinizzati”. Spuntano due ipotesi: la prima è quella di pagare tre guardie giurate per tenere a freno i vandali delle lauree. La seconda è quella di imitare Bologna, dove l’Università per lo stesso problema ha proposto lauree a porte chiuse. 

Il docente Francesco Marrosu scrive al Rettore: “Per la seconda (ed ultima) volta mi trovo ad esternare il mio profondo disagio per l’inquinamento  da spazzatura (coriandoli, cotillon ed altro), nonchè acustico (corni, campanacci, clackson) che si verifica puntualmente alle lauree in Medicina e professioni mediche. Terreno di “incontro” è la nostra Aula Rossa che le nostre Amministrazioni ci concedono con la generosità di una trasfusione di sangue di gruppo raro e che viene invece messa a soqquadro dagli ultrà delle lauree che arrivano già equipaggiati di cannoni di coriandoli a scoppio. Prego notare : la spazzatura negli ampi spazi antistanti l’Aula Rossa raggiunge strati geologici; il vento spinge fino a tutti i corridoi della spina didattica questo materiale. Vorrei inoltre far notare l’aria di sberleffo alla proclamazione delle lauree che vengono sottolineate da lazzi, fischi ed è assolutamente tetragona a qualsiasi richiamo da parte del Presidente (come ieri!). Rimedio: ho due figlie che si sono laureate a Bologna, in una piccola aula, alla presenza dei soli parenti stretti. Poi fuori l’edificio dell’Università si scatena la festa. Se vogliamo salvaguardare il decoro e l’usura impressionante dei nostri edifici (notate le “cicche” di gomma amaricane sotto le poltroncine rosse?) …bene, dobbiamo fare le lauree in ambienti molto spartani alla presenza di pochi intimi. Altrimenti, vista la compulsione ad agitare il campanaccio, andrebbe bene l’ubertosa campagna di Monserrato, dove, in una location bucolica ovini  bovini ed esseri umani bovinizzati si uniranno in un unico afflatto”.

Marrosu non è però l’unico qualificato e stimato docente a protestare per le lauree vergogna a Medicina. Prof. Gavino Faa sostiene in un’altra mail indirizzata a tutta la facoltà: “ Credo sia giunto il momento di riportare la discussione della tesi di laurea alla sua giusta dimensione. Nelle universita’ del Nord Europa il termine usato e’ “difendere la tesi”. Il candidato si presenta di fronte a una commissione di docenti esperti sugli argomenti trattati nella tesi e dimostra, in risposta alle loro domande, di conoscere in modo approfondito I temi trattati. Difende, quindi, il suo lavoro, I suoi scritti, le ipotesi da lui formulate. Tutto cio’ in assenza di trombe da curva nord, di applausi fuori tempo, di bande di chiassosi amici, di corone di falso alloro. Cosa preferiamo? Io scelgo la proposta del Prof Marongiu: per gli allori e le trombe ci sono sempre i pub”.

Professor Francesco Marongiu infatti, in un’altra mail di protesta, aveva scritto: “Ho più volte, in passato, richiamato l’attenzione su quanto avviene alle Lauree. Aggiungo che, oltre al disastro che combinano, vedi oggi i locali antistanti l’aula rossa, si pone anche un problema di sicurezza vanificato ogni volta dall’enorme folla che si dispone sulle scale. L’aula rossa dispone di 220 posti a sedere, o poco meno. Martedì sera intorno alle 17.00 (tra una seduta e l’altra) le persone presenti in aula non erano meno di 350 circa. Voi capite cosa può succedere se qualcuno si sente male (ci sono spesso nonni e nonne) e ha bisogno di aiuto o se improvvisamente la massa di gente viene presa dal panico per un qualsivoglia motivo. Possibile che non ci si decida a fare le sedute di Laurea nella stanza dove ci riuniamo per i voti e proclamare subito lo studente in modo che se ne vada subito insieme al suo parentado ? O ci piace di più l’atmosfera da happening con fotografi, appalusi e quindi visibilità ? Quando saranno aboliti gli orpelli (medaglie, menzioni e abbracci) che hanno come unico risultato quello di eccitare ulteriormente la folla ? Faccio notare che tutte queste onorificenze non sono certificabili e quindi svaniscono come sono comparse. Contribuiscono a rendere ancor più zuccherosa e pericolosa la seduta di Laurea che invece dovrebbe rappresentare un momento solenne, di riflessione e di gioia intima per lo studente e i suoi familiari (senza amici sciagurati). Già le Lauree sono una fiction terribile: lo studente legge la poesia a memoria scritta sulle diapositive che a stento (e spesso male salvo la correzione sostanziale di chi lo ha seguito) ha preparato. Ci aggiungiamo noi i premi e la frittata è fatta. Siamo contenti di tutto questo ? Non ci sfiora l’idea dell’immagine, pessima, che diamo all’esterno ? Prof. Marrosu ha ragione quando parla di eventi spartani (magari con una discussione seria della tesi), sarebbe ora che anche noi ci decidessimo a riguadagnare anche rispetto, perduto tra stelle filanti, coriandoli e bottiglie lasciate per terra”.

A unirsi alla discussione anche il Prof. Luigi Demelia: “Cari colleghi, non posso che condividere le osservazioni esposte dai vari colleghi che si sono espressi al riguardo. Da parte della Presidenza di CdL, diverse volte si è richiesto un supporto di personale per gestire le lauree,cosa che non è mai accaduta, con lo sconcio finale dei giorni scorsi. Purtroppo una cosa è la gestione dei presenti in aula, anche se  con tutti i problemi  di sicurezza annessi, altro è la gestione fuori aula e negli
anditi, per la quale non ho parole di commento più di quanto detto.   In ogni caso dalla prossima sessione di lauree i laureandi verranno esaminati singolarmente, verranno proclamati singolarmente in un’aula annessa alla cosidetta aula rossa, con un numero di presenti limitato, senza fotografi e l’esame sarà un vero esame finale con discussione di tesi. Questo comporterà ovviamente un prolungamento notevole dei tempi e delle giornate dedicate, per cui i docenti dovranno dare la disponibilità ad
impegni maggiori, senza concentrazione di tesi dello stesso docente, che causerebbe l’impossibilità alla composizione di commissioni, senza tutta una serie di indisponibilità come ogni volta vengono presentate e con l’allargamento, ovvio in questo caso, a tutto il corpo docente del CdL. Tutto ciò renderà più universitaria la discussione di tesi e meno folcloristica, ma se comunque non verrà fornito personale (bidelli o guardie giurate convocate ad hoc), non si risolverà comunque il problema dell’accumulo di spazzatura o di danni all’ambiente”. 
Ora la parola passa al neo Rettore, Maria Del Zompo. 

Tags: Cagliarilaureamedici
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