di Stefano Musu, studente
Mi giunge voce che l’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo Cagliaritano in programma lunedì, presieduta da #Mattarella, sarà preclusa agli studenti.
Comprendo le ragioni legate alla sicurezza, ma altresì mi domando: che razza di inaugurazione è se i soggetti della formazione non potranno ascoltare dal vivo la più alta carica dello Stato? Sarà, allora, solamente una passerella istituzionale, dentro un’organizzazione che dovrebbe incentivare lo scambio tra società civile e lo Stato stesso.
Ritengo che una decisione del genere non possa essere taciuta, nonostante l’università si stia procurando per la trasmissione in diretta streaming dell’evento. È un altro segnale dello scollamento tra la società civile e la politica, proprio nel luogo dove abbiamo appreso i fondamenti dello Stato Repubblicano.
Non veniteci a dire che siamo la generazione che guarda lo smartphone più della realtà, perché anche con questo evento ci state costringendo a farlo, anche quando avremmo voluto viverlo di persona.
Non lamentiamoci troppo, infine, se le istituzioni sempre più vengono percepite come lontane dai cittadini, perché anche in questo caso viene dimostrata la triste realtà.
Io credo ancora nelle istituzioni, sono stato proclamato dottore di questa Repubblica e sono fiero di essere italiano, ma queste cose mi fanno vergognare della deriva che stiamo assumendo.
Sarò proprio curioso di leggere, martedì, gli articoli della stampa nazionale e sarda di quante belle parole avrà rivolto Mattarella agli studenti Cagliaritani. Abbiate cura però di rilevare che le avremo ascoltate in streaming.










