Il sito archeologico Su Angiu che riemerge dal sottosuolo: ecco i canali di scolo del periodo sardo punico o del periodo sardo -romano, gli accessi alle torri e le abitazioni del periodo sardo punico e del successivo sardo romano. Il sindaco Umberto Oppus: “Molto interessante il dibattito sulla parte centrale del complesso nuragico che appare sempre più integro e ben conservato: era la torre centrale o era un silos per il deposito del grano. Se così fosse sarebbe stupendo constatare che la coltivazione del grano a Mandas ha certezza storica continuativa di ben 3500 anni”. Ricostruire il passato più antico attraverso le testimonianze che gli archeologi, pian piano, spolverano ogni giorno. Nascoste, custodite come i tesori di grande valore, ogni pietra e frammento riportato alla luce regala emozioni uniche e permette di studiare tecniche e costruzioni adoperate in antichità. “Altra giornata di grandi scoperte a Su Angiu dove stanno emergendo i canali di scolo del periodo sardo punico o del periodo sardo -romano, mentre è sempre più evidente il ritrovamento di cocci dei vari periodi” ha spiegato il primo cittadino che, attraverso la costante comunicazione dell’avanzamento dei lavori, valorizza l’importanza dell’opera in corso. Non solo: “Iniziano ad intravedersi gli accessi alle torri e ai lati del complesso nuragico continuano ad emergere abitazioni del periodo sardo punico e del successivo sardo romano. Sono veramente molto soddisfatto ed emozionato”. Un sito archeologico che si presenta in ottimo stato di conservazione e che permette di ripercorrere origini, abitudini e modus operandi degli abitanti del passato.











