Macchiareddu, la svolta industriale salva-lavoratori: “Nuova azienda a Sardinia Green Island”

Ci sarebbe un’azienda di logistica interessata a investire e insediarsi nello stabilimento di Sardinia Green Island e più in generale nell’area industriale di Macchiareddu: una importantissima svolta industriale dietro l’angolo della zona industriale del Cagliaritano


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island: è quanto si è appreso ieri nel corso dell’incontro serale tra i sindacati di categoria e l’assessore Spanu. Oltre a questo, il presidente Alberto Scanu ha fatto sapere che nel caso in cui il governo nazionale dovesse prevedere  gli incentivi sul solare termodinamico, è pronto a presentare la documentazione necessaria per la Valutazione di impatto ambientale del progetto di Uta entro 45 giorni.

Entrambe le questioni, manifestazioni di interesse e incentivi al solare termodinamico, saranno oggetto di due nuovi incontri che verranno convocati entro il 20 di gennaio. “In seguito a queste novità – ha detto il segretario Filctem Cgil Cagliari Giampiero Manca  – abbiamo deciso, insieme all’assemblea dei lavoratori riunita a Macchiareddu nel pomeriggio, di sospendere qualsiasi iniziativa di protesta per attendere tutti i chiarimenti necessari”. La Filctem ha inoltre comunicato ai lavoratori che c’è l’impegno del presidente e della Giunta a sollecitare un incontro con il governo per discutere del decreto sugli incentivi alle rinnovabili. Per quanto riguarda il sostegno al reddito in scadenza a dicembre, “siamo soddisfatti della soluzione trovata in Finanziaria – ha puntualizzato Manca – ma il nostro obiettivo resta quello della ripartenza delle attività produttive e del reinserimento di tutti i lavoratori interessati”.

La categoria ha inoltre sollecitato la Regione affinché colga le opportunità di rilancio dell’intera area industriale di Macchiareddu, sulla quale ci sono diverse manifestazioni di interesse. “E’ importantissimo agire subito perché non sarebbe accettabile lasciarsi sfuggire queste prospettive di reinsediamento produttivo” – ha detto il segretario Filctem Cgil.

Lo scorso 23 ottobre la categoria aveva già incalzato la Regione affinché chiedesse un confronto con il ministero dello Sviluppo sui contenuti del decreto sugli incentivi alle rinnovabili che, fino a oggi, nonostante la richiesta formale da parte della Regione, non è stato convocato: “Perciò ieri abbiamo chiesto – spiega Giampiero Manca – che il presidente Pigliaru e la sua Giunta si attivino per ottenere l’avvio di un tavolo a Roma, per trovare una via d’uscita”.

Licenziati a settembre 2017 a causa della cancellazione, da parte del governo Renzi, della cassa integrazione per cessata attività, i 70 lavoratori attendono il rientro al lavoro vincolato all’avvio di un impianto di solare termodinamico integrato con attività agroalimentari nella zona di Uta.

Da qui le sollecitazioni della Filctem di Cagliari alla Regione, per discutere con il governo nazionale di come procedere per arrivare alla realizzazione dell’impianto di solare termodinamico a Uta, tecnologia innovativa che consente l’accumulo di energia e la creazione di molti più posti di lavoro rispetto al fotovoltaico. Il progetto, d’altronde, è già oggetto di un accordo di programma con la Regione: in linea con le indicazioni del Piano energetico regionale, prevede, oltre alle attività agroalimentari, l’autoproduzione del 50 per cento dell’energia che, sulla base di un preaccordo, verrebbe venduta alla Beakert.

Nel frattempo, il sindacato aveva sollecitato una soluzione per il sostegno al reddito dei settanta lavoratori fino al loro reimpiego, rivendicazione che ha trovato risposte grazie a un emendamento alla Finanziaria approvato in Consiglio regionale nei giorni scorsi. In modo particolare, la Filctem aveva incalzato l’azienda e il suo presidente Alberto Scanu affinché si portasse avanti con i progetti a Uta e anche con le interlocuzioni per favorire l’insediamento di nuove aziende nella sede attuale di Sardinia Green Island. L’auspicio è che a gennaio si concretizzino le novità discusse ieri, altrimenti sindacato e lavoratori saranno costretti a calendarizzare azioni di lotta.


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