Una folla immensa, centinaia di persone che, non potendo occupare i posti contingentati dentro la chiesa, hanno ascoltato da fuori, in religioso silenzio, tutti i passaggi del funerale di Beatrice Carlotta Ghiani, l’avvocatessa e imprenditrice di 34 anni di Villasimius stroncata da un tumore. C’è un vero e proprio tappeto di fiori, tutti poggiati nella scalinata della chiesa di San Raffaele: composizioni floreali e cuscini realizzati con rose, gigli e gerbere per omaggiare la memoria della fondatrice di un asilo nido e titolare dell’hotel Domu Simius. Don Gianni Soro ha invitato tutti i presenti alla preghiera e alla meditazione, guardando più volte i genitori e i familiari di Beatrice Carlotta: papà Sergio, il marito Carlo, i due figli piccoli e il fratello Remo, nelle prime bancate, impietriti e con gli occhi pieni di lacrime. Presente anche il sindaco di Villasimius, Gianluca Dessì, e altri politici locali. Il primo cittadino conosceva bene l’imprenditrice, in passato aveva collaborato spesso con il suo gruppo politico. Il dolore di un’intera città oggi è tutto rivolto alla memoria della donna e alla vicinanza ad una famiglia devastata dal dolore.
All’uscita della bara, un gruppo di bikers del gruppo “Legionaries” ha scortato il feretro sino al cimitero. Un desiderio che aveva chiesto il papà di Beatrice Carlotta, Sergio, anche lui appassionato di motociclette. Ed è stato così, seguita dal rombo delle moto, che la 34enne ha fatto il suo ultimo viaggio, avvolta dalle preghiere di un’intera comunità ancora sconvolta per una giovane vita spezzata da una “bestia” che, purtroppo, anche in Sardegna miete ancora troppe vittime.
Per la foto si ringrazia: Alessio Ligas.









