È tanta la rabbia degli ormai ex lavoratori del settore raccolta rifiuti. “Ho lavorato per la De Vizia, da precario, per dieci anni, dal primo ottobre scorso non ho più il lavoro”, spiega Luca Aresu, 41enne cagliaritano. “Addio a 1350 euro, ho moglie e tre figli da sfamare, un affitto e delle bollette da pagare”. In appena tre mesi “ho messo debiti su debiti, sono disperato, qui ormai è un naufragio totale”. Da quasi un mese vive anche lui, giorno e notte, dentro la tenda tirata su fuori dall’ingresso di palazzo Bacaredda, in via Roma.
“Avevamo preso degli accordi con il sindacato, doveva essere rispettato il diritto di prelazione, avrebbero dovuto chiamare prima noi e non altri lavoratori con meno anni”, spiega Aresu, “il Comune deve darsi da fare per far rispettare i patti, noi lavoratori storici dobbiamo essere riassorbiti in azienda. Ho mandato già tantissimi curriculum vitae, a quarantuno anni non ti prende nessuno”.









