Mercoledì 9 marzo 2016 si terrà a Cagliari, presso il Caesar’s Hotel, a partire dalle ore 21.00, la conferenza “Longevità e dieta sardo – mediterranea: quale rapporto?”, un viaggio alla scoperta del filo rosso che lega la longevità dei sardi alla dieta mediterranea nella originale variante sarda. Organizzata dal Rotary Club di Quartu Sant’Elena presieduto da Marco Argiolas, vedrà il Presidente della Comunità mondiale della longevità, Dott. Roberto Pili, illustrare i risultati delle ultime acquisizioni scientifiche sul tema. Al giornalista Mauro Manunza il compito di moderare la serata.
La Sardegna, situata nel centro del Mediterraneo, comprende una delle 5 Blue Zone, in cui vivono le più alte concentrazioni di centenari al mondo. Tra le cause della longevità dei sardi oltre il patrimonio genetico, che influisce per circa il 30%, e l’attività fisica, un ruolo essenziale è ricoperto dall’alimentazione. La dieta mediterranea, nella variante sarda, grazie agli innumerevoli benefici che presenta, garantisce una vita longeva e sana.
É una dieta essenziale, per gran parte vegetariana, arricchita da prodotti latteo – caseari, con ridotto consumo di carni. Le sue origini sono antichissime, risalenti al periodo nuragico e contaminata nei secoli dall’apporto dei popoli con cui i sardi sono venuti a contatto. Gli archeologi hanno trovato riferimenti legati al culto del dio Aristeo che, secondo alcune fonti, era legato ai prodotti della terra e alla coltivazione della vite e dell’ulivo. Sempre al periodo dei nuraghi risale la varietà di alimenti “funzionali” quali olio, latte e miele; non mancavano ortaggi e legumi, così come le erbe e le bacche commestibili ed officinali. Riscoperte oggi per l’importanza fondamentale sia in campo medico, per la prevenzione e cura di tante malattie, che in quello gastronomico per la preparazione e l’insaporimento dei piatti. Nel corso dei secoli la Sardegna ha prodotto numerosi prodotti tipici che vanno considerati, a tutti gli effetti, alla stregua di beni culturali carichi di riferimenti storici e antropologici.
La dieta mediterranea, nella variante sarda, rivolge un’ attenzione particolare e quotidiana nella scelta dei cibi e al loro valore nutrizionale, nonché al raggiungimento di un benessere psico – fisico. Esorta al consumo di carboidrati, proteine, in particolare frutta, verdura, cereali, latticini, come formaggi di capra e di pecora, che devono essere consumati sapientemente, senza mai eccedere.
Presenta un considerevole numero di pietanze; ogni piatto, a seconda del luogo di origine, può essere preparato in maniera differente, seguendo le tradizioni dei vari territori della Sardegna. Emblematico il pane, se ne contano più di 200 varietà. Nelle tavole dei Nuoresi è presente il pane carasau, spostandosi nella provincia di Sassari si predilige la spianata, nel Campidanese il pane, che prende la forma di una pagnotta, viene chiamato civraxiu.
Nella conferenza saranno evidenziati non solo gli aspetti legati alla qualità della vita e alla salute, ma anche i legami e le ricadute che la promozione della dieta sardo – mediterranea potrà avere sugli aspetti economici e produttivi dei territori, specie dell’interno dell’isola, da spendere anche in chiave turistica.












