Quartucciu – Centinaia di scatole contenenti apparecchi illuminanti ammassate e “ormai inutilizzabile per via delle condizioni di obsolescenza tecnologica”: interrogazione da parte della minoranza per fare luce sul ritrovamento avvenuto due mesi fa durante un sopralluogo presso i locali di proprietà comunale siti in via Biserta.
Si trovano all’interno di una stanza chiusa con lucchetto e a scoprire le scatole con le apparecchiature “nuove di zecca” sono stati i consiglieri di “Quartucciu nel cuore” e il gruppo “Misto”. “L’interrogazione consiliare che è stata fatta non è servita a dissipare le ombre sul ritrovamento, anzi. Il primo a smarcarsi è stato l’assessore ai Lavori Pubblici Caredda, che riferendo di non sapere che quelle lampade fossero conservate nei locali dell’ex asilo ha rivelato involontariamente di conoscerne la provenienza. Il secondo a fare spallucce è stato l’assessore Secci, chiamato in causa in qualità di assessore con delega al patrimonio” comunica la minoranza. “Quest’ultimo, in spregio alle più elementari forme di deontologia istituzionale, ha laconicamente risposto di cercare altrove le risposte alle domande che si stavano ponendo. Non è servito nemmeno chiedere che partecipasse alla seduta il responsabile del settore Patrimonio nonché funzionario storico dell’ente, che pare fosse in ferie così come altri due responsabili di settore, a dispetto della motivazione fondante la convocazione dei consigli comunali la mattina, data più volte dal sindaco: la presenza in sede dei responsabili degli uffici. L’ostruzionismo a cui abbiamo assistito, supportato dal silenzio degli altri esponenti di maggioranza, vìola il diritto di esercitare la funzione conoscitiva e di controllo a cui siamo chiamati. Peraltro, la dichiarazione dei due assessori interpellati, una volta incalzati sull’argomento, secondo cui le lampade in oggetto sono le stesse che prima si trovavano ammassate nei locali del complesso museale adiacente al parco Sergio Atzeni, lascia presagire che le stesse afferiscano a quel cantiere, ufficialmente chiuso con la liquidazione di tutti gli importi nel 2013, compreso quindi quello per l’acquisto degli apparecchi illuminanti, ammontante a circa 200 mila euro. Potendosi dunque configurare un danno erariale di tale importo, abbiamo chiesto al Segretario generale di attivarsi con le dovute verifiche al fine di accertare il corretto esercizio dell’azione amministrativa, consapevoli comunque che alla prossima seduta consiliare, a cui parteciperà, come ha assicurato l’assessore Secci, il responsabile del settore patrimonio, quest’ultimo potrà spiegarci il motivo per cui quella fornitura non è mai stata installata e il perché ora si trovi lì, ormai inutilizzabile per via delle condizioni di obsolescenza tecnologica”.












