L’esercito nelle strade come “contropartita” per poter aprire i ristoranti a cena? La dura proposta di Agostino Miozzo, medico e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, che intende suggerire questo metodo al futuro premier Mario Draghi, fa infuriare i ristoratori cagliaritani. Chiusi la sera almeno sino al prossimo cinque marzo, strabuzzano gli occhi davanti all’ipotesi di dover far “convivere” i clienti con i controlli dei militari. Anche perchè il senso è uno: ma come, la proposta arriva oggi, con i contagi in calo e vari vaccini già in azione? Difendono a spada tratta i loro clienti, “sanno come comportarsi e rispettare le regole” e quindi, dalla Marina a Stampace, i “no” fioccano tanto quanto il calo degli affari. Il rischio, poi, è che la presenza delle forze dell’ordine possa fungere da deterrente per le uscite serali. E in quel caso, aprire o chiudere sarebbe uguale.
“Un’esagerazione bella e buona, l’esercito spaventerebbe le persone. Guardiamo tutte le facce della medaglia, se un cliente vede i militari si sentirebbe forse più protetto ma, molti, preferirebbero non uscire di casa”, afferma Antonello Ghiani, ristoratore del Corso Vittorio e presidente dell’omonima associazione dei commercianti. “I cagliaritani stanno rispettando le regole e sanno come comportarsi: proprio ora che ci sono i vaccini e che i contagi stanno calando, è assurdo uscirsene con una simile proposta. Forse aveva senso sette mesi fa. Ripeto, la presenza dei militari può fungere da deterrente, la gente si sentirebbe sempre controllata e osservata e non sarebbe più una serata divertente: volete continuare a farci fare la fame?”. Parere identico è quello di Cristiano Aresu, ristoratore della Marina: “Noi apriamo solo nel weekend, in settimana non riusciremmo a far fronte alle spese per pochi clienti. I controlli con l’esercito sono un’esagerazione, il problema non sono i ristoranti, visto che i clienti finiscono di cenare e tornano a casa. Oltre al fatto che i cagliaritani sanno rispettare le regole”, osserva Aresu. “Forse sono i giovani il problema, ma anche loro devono potersi divertire, anche se magari qualche controllo nelle piazze della Municipale sarebbe utile, visto che si assembrano, per esempio in piazza Garibaldi”.










