La scritta dal blu quasi elettrico sta per scomparire, e c’è da giurarci che il “marchio” sul muro del palazzo resterà lì per un bel po’. Addio a Griffe, dopo 33 anni chiude il negozio di abbigliamento femminile in via Sonnino a Cagliari. La titolare, Paola Francesconi, si prepara a vivere l’ultima estate dentro i metri quadri in affitto sin dal 1987: “Sono rimasta chiusa quasi tre mesi per il Coronavirus e dallo Stato non ho avuto manco un centesimo perchè ho già la pensione, da due mesi, di ottocento euro. Ma se devo pagare bollette e spese, poi come faccio a mangiare? Non hanno bloccato nessun pagamento, non posso fare debiti a sessantacinque anni”. La decisione di chiudere baracca e burattini l’aveva già presa da un po’: “Poi c’è stata la mazzata finale del virus. Impossibile che a Natale non si lavori, con la gente che passeggia ma che non ha soldi per comprare. Sì, ho pianto, ha voglia”, confessa la commerciante. “Lavoro da quarantacinque anni, prima di aprire il negozio ho fatto la commessa”.
E internet? “Quanta gente viene qui, misura un abito e poi lo compra sul web. Non ho mai venduto lì, non mi piace. Voglio il contatto con la gente, scambiare due parole, umanità”. In rete “sei solo un numero. I primi anni sono stati meravigliosi, ho ancora delle clienti che continuano a venire. Proprio oggi, due di loro sono venute, hanno acquistato e mi hanno detto: ma se chiude lei, noi dove troveremo la qualità?”.












