Ha lottato tra la vita e la morte su un lettino dell’ospedale di Nuoro. Ma alla fine non ce l’ha fatta. Antonello Mereu, un ragazzo di soli 25 anni di Dorgali, è morto in seguito alle ferite gravissime riportate dopo un incidente sul lavoro in una cava di marmo di Orosei.
A provocare un pesantissimo trauma cranico ed un’emorragia interna era stata, presumibilmente, una perdita di equilibrio mentre spostava alcune lastre di marmo, dopo la quale era precipitato battendo violentemente la testa. La giornata di lavoro, per Emanuele, era appena iniziata.
Con sacrificio, come ogni mattina, si era alzato all’alba. E alle 7,30 la tragedia si era già consumata. Quel lavoro fisicamente pressante gli serviva per pagarsi gli studi, per sostenere i costi economici dell’università. Mereu non voleva abbandonare i suoi sogni e chiudere i libri in un cassetto. Voleva continuare a farsi una cultura, desiderava laurearsi e un giorno intraprendere una professione. E così, nel frattempo, aveva deciso di cogliere al volo l’occasione, quella di lavorare nella ditta dello zio, la “Mele e figli”. Ma proprio lì ha trovato la morte.
Tutti i suoi progetti sono crollati e la speranza appesa a un filo, nel tardo pomeriggio, si è spenta per sempre. I medici dell’ospedale San Francesco di Nuoro l’avevano sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico, un’operazione salva-vita. Ma anche questo non è stato sufficiente: le condizioni del ragazzo sono infatti precipitate nelle ultime ore, fino alla morte cerebrale.
Poi la decisione dei genitori del 25enne, quella di autorizzare l’espianto degli organi. Mereu, grazie al gesto coraggioso e generoso della sua famiglia, salverà altre vite. Sulla dinamica dell’incidente indagano i carabinieri di Orosei e della compagnia di Siniscola che hanno nel frattempo interrogato i colleghi di Mereu ed il titolare della cava.












