Mattinata nuvolosa, stazione San Gottardo di Monserrato, la ricorrenza è servita; il Trenino Verde e il novantanovesimo anniversario del viaggio di David Herbert Lawrence, che proprio su una
carrozza simile a quella in cui ci troviamo, percorse la tratta da Cagliari a Mandas in un viaggio che agli inizi del 900, ispirò lo scrittore, cantore affezionato della Sardegna.
“C’è una forte richiesta di turismo esperienziale” afferma l’associazione Regionale al Turismo, Commercio e Artigianato Gianni Chessa che a bordo della storica carrozza delle FDS, parla a
tutto campo delle occasioni di sviluppo turistico ed economico della Sardegna.
Assessore Chessa, qual è lo stato della rete ferroviaria interna della Sardegna?
La Sardegna detiene il 10% della rete ferroviaria turistica dell’Europa, un fatto questo che non può passare inosservato, il nostro obiettivo è quello di richiedere i finanziamenti all’Unione
Europa per rimodernare i 437 km (per un totale di circa 800) di ferrovie della Sardegna, necessitano circa 200 milioni di euro per fare questo.
Quali sono le strategie di questo progetto?
È indispensabile mantenere il patrimonio immobiliare esistente, come le stazioni e le case cantoniere, affidare a guide turistiche organizzate che per ogni stazione o territorio possono
offrire escursioni e attività legate a quanto di meglio può offrire la nostra terra.
Come intende muoversi la Regione Sardegna in questa direzione?
Abbiamo la fortuna di avere un Governatore che non risponde a logiche provenienti da fuori ma che deve dare risposte esclusive ai Sardi. Il presidente Solinas ha sempre sostenuto l’idea dello
sviluppo turistico legato alla rete ferroviaria della Sardegna, per noi è un’ulteriore conferma della necessità di puntare su un turismo che faccia sistema.
Scusi, perché questa considerazione sulle “logiche esterne”?
Perché il Presidente è il segretario nazionale del partito sardo d’azione e noi sardisti dobbiamo essere i primi referenti delle istanze dei Sardi, slegati dalle logiche dei partiti “italiani”. È
importante passare dalle parole ai fatti e questo passaggio è nelle nostre mani, nella nostra capacità di dare risposte alle esigenze della nostra terra.
Intanto il vagone che ospita il gruppo, riparte dalla stazione di Senorbi e si inerpica sulle colline di Suelli, il paesaggio è suggestivo e intrigante, le nuvole lasciano spazio a un timido sole che
illumina il verde intenso della campagna, un angolo di Sardegna che merita di essere valorizzato.











