di Luca Locci
San Michele: via Podgora, via Bosco Cappuccio.
Nella periferia di Cagliari si trova uno dei primi quartieri popolari di Cagliari, nati alla fine degli anni 50. Si può dire che è rimasto tale e quale, sia per l’altissimo tasso di disoccupazione femminile e non,sia per le condizioni in cui versano spazi pubblici,palazzi e marciapiedi. Bellissima l’area di “aliga archeologica”, (dove il famoso poeta sardo “Dante Aligheri”, scrisse la “Commedia Cagliaritana”.) L’ area sita tra via Bosco Cappuccio e la via La Somme. Li si può ammirare una vasta area dove vi depositano “reperti archeologici”di ogni tipo e pericolo. E facile incontrare sui marciapiedi piccole bocche che ricordano le “Domus de Janas”, ma sono semplicemente le Domus de is merdonas(le case dei ratti, rattus rattus e rattus norvegicus),naturalmente è severamente vietato aprire le finestre ai piani bassi, altrimenti ci si troverebbe in cucina in compagnia del rattus norvegicus o rattus rattus; superfluo dire che gli abitanti per passare nei piccoli tratti dove sono i marciapiedi hanno bisogno di un 4×4. Nella via Bosco Cappuccio, oltre le tane dei ratti,si possono ammirare le famose cascate “eau de toilette”provenienti dai muri di contenimento dei palazzi. Ma se si arriva nella via La Somme si ammirano i famosi palazzi anni 60 nel loro splendore,se siamo fortunati riusciamo a vedere pezzi di calcinacci “volare”,qualche scarico innaffiare la strada e i gerani o le margherite crescere in ogni piano dove c’è una braga di scarico.
Non abbiamo potuto visitare i palazzi perché manca l’ascensore e trattandosi di palazzi storici gli abitanti ultra 80enni o con handicap vari che vi abitano devono fare ginnastica su e giù per i piani una volta al giorno. Spaziani e pulizia solo nell’area principale,nei piccoli corridoi di separazione e nelle scale che conducono alla via Bosco Cappuccio vige il fai da te. Adesso io non so di chi sia la responsabilità se del Comune o della Asl o di chi, ma oltre i problemi logistici e strutturali dei palazzi, c’è una questione di igiene da non sottovalutare convivere con i ratti e una discarica a cielo aperto io credo che nel 2016 sia una follia, ricordiamoci che i ratti trasmettono malattie quanto importanti tanto dannose come: la Salmonellosi,la Leptospirosi, la Rabbia e la Peste. Speriamo che chi deve garantire la salute pubblica del cittadino intervenga











