L’albero di Natale e le luci “per dare speranza ai cagliaritani: e ora pensiamo al Capodanno”

Albero e luminarie piazzate dal centro alla periferia, nel difficile periodo natalizio segnato dal Covid c’è l’incognita del Capodanno: “Speriamo che si possa fare qualcosa”


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Le luci di Natale, a Cagliari, sono state garantite anche nell’anno segnato dal Coronavirus. C’è l’albero alto dieci metri in piazza Garibaldi e le luminarie nelle vie dello shopping e in vari rioni. Feste comunque sottotono, e col nuovo Dpcm che sarà firmato nelle prossime ore c’è la conferma del coprifuoco alle 22. Che, tra l’altro, significa anche che il trentuno dicembre, San Silvestro, non ci sarà nessuna festa accompagnata da musica nelle piazze cagliaritane. E l’amministrazione comunale sta studiando delle ipotesi per poter garantire un po’ di festeggiamenti, “nel pieno rispetto delle regole”, per salutare l’anno nuovo. Un Capodanno “ritardato” al primo gennaio, con eventi in orari consentiti dal nuovo decreto: questa l’ipotesi che circola già da giorni in Comune. E l’assessore comunale alle Attività produttive Alessandro Sorgia, anche se non fornisce una data precisa, conferma che “abbiamo in cantiere diverse ipotesi, ovviamente nel rispetto delle regole. Speriamo che si possa fare qualcosa, ma il Coronavirus è una cosa seria e va rispettata”.
“Noi”, aggiunge Sorgia, “per il momento abbiamo pensato al Natale, con l’albero e le luminarie abbiamo dato un segno di speranza a tutti i cittadini, dopo di che per l’anno nuovo ci ragioneremo”. 


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