Commozione e lacrime per l’ultimo saluto a Nicolò Pischedda, il neonato di appena tre mesi morto due giorni fa a San Sperate. Al funerale nella chiesa di via 11 Febbraio c’erano gli amici e i parenti di papà Emanuele e mamma Jessica, arrivati sin da Cagliari per stare vicini ai loro cari in un momento, quello dell’estremo saluto, molto carico di tristezza. Ci sono stati i canti, su tutti l’Ave Maria, ad accompagnare Nicolò verso il suo ultimo e prematuro viaggio. Don Raffaele Jaworski ha avuto il duro compito di provare a lenire il dolore dei genitori, ancora sconvolti per la perdita del loro primo figlio: il parroco ha detto che Nicolò ora sarà accanto a Dio per dargli ancora più forza, anche se sarebbe dovuto rimanere ancora con i suoi genitori. Una coppia giovane, residente a San Sperate da pochi anni, che aveva deciso di mettere al mondo un figlio e andare avanti con un progetto di vita ben definito. Una celebrazione, a detta di più di un presente, “straziante”. Nicolò dentro una piccola bara bianca, portato subito dopo al cimitero.
Lì, attaccati alla lapide, sono stati lasciati dei palloncini bianchi. E, accanto, un cuscino con due cuori. Tutt’attorno, il silenzio e i singhiozzi. E due giovani che tornano a casa distrutti, senza più la gioia più grande che si possa vivere: quella di un figlio.












