“Se ero un secchione quando andavo a scuola? Sì, ma soprattutto ero sempre in preda all’ansia. Ci chiedono sempre di essere belli, di successo, di piacere al maggior numero di persone: ma l’ansia rimane. E allora, ricominciamo ad ascoltare la nostra vita interiore, e magari così al nostro cuore si riaffaccia la felicità”. Giovanni Allevi, ospite sul palco del Convitto nazionale di Cagliari per l’inaugurazione dell’anno scolastico con il capo dello Stato Sergio Mattarella, si racconta e racconta la sua scuola, prima di suonare il brano “Tomorrow”, ovvero Domani. “Dopo la mia malattia, il domani per me è un po’ un miraggio lontano, preferisco parlare di un presente allargato”, ha detto Allevi, che è poi sceso dal palco per salutare Mattarella, con il quale, in un emozionante fuori programma, si è stretto in un abbraccio.
Allevi lotta da due anni contro una grave forma di leucemia mieloide e solo di recente è tornato, di tanto in tanto, a esibirsi sul palco.












