Tanti sono i pellegrini che visitano ogni giorno la grande basilica di Bonaria che sta diventando sempre più popolare tra i credenti e i naviganti anche dopo la menzione che ne ha fatto Papa Francesco in occasione della sua visita a Cagliari.
Il nome “Bonaria” deriva probabilmente da “Balnearia” ossia zona di terme o di mare che secoli or sono lambiva i piedi del colle.
Oggi la moderna basilica ha ai suoi piedi una grande scalinata e davanti un esteso piazzale diviso in riquadri da lunghe fasce di lastre di pietra e con al centro un grande stemma dell’Ordine della Mercede.
Il colle ha una lunga storia risalente al periodo punico e romano come testimoniano i sepolcri ipogeici ed i colombari destinati a sepolture presenti nella zona.
Per ringraziamento alla Vergine, gli aragonesi fecero costruire una chiesa che venne affidata dapprima ad un sacerdote, e successivamente il 17 ottobre del 1335 ai religiosi Mercedari, intitolandola alla Madonna della Mercede.
Nel 1370, come narra la leggenda, in una giornata di tempesta, approdò nelle vicinanze del monastero una cassa che conteneva la Madonna con in braccio il bambino Gesù che da allora furono custoditi nella chiesa diventata santuario.
La facciata del santuario oggi è piuttosto semplice con sopra la porta dell’ingresso una lunetta in cui vi è rappresentata la Vergine di Bonaria con una barca in mano. La vecchia facciata del Santuario è stata completamente ristrutturata nel 1958 con pietre calcaree, bugnate, con un gran rosone al centro.
Nel convento attiguo si trova il museo preceduto da un antico chiostro. Ai lati le immagini dei quattro pontefici che hanno visitato il santuario, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco.
La cassa con la quale approdò la statua della madonna è custodita nel museo del convento accanto a numerosi ex voto lasciati da naviganti che hanno ricevuto o chiesto una grazia alla madonna loro patrona.
Il museo e collegato con la vecchia chiesa di fattura semplice, parallela alla grande Basilica moderna che conserva ancora i segni della sua vetustà.
La Basilica di Bonaria è oggi il massimo tempio cristiano della Sardegna diviso in tre navate, la sua costruzione è durata parecchi secoli. I lavori iniziarono nel 1704 e furono ostacolati da problemi di ogni genere e il convento fu anche requisito. Poi al grido “Maria lo vuole!” si ripresero dei lavori e fu consacrata il 25 aprile 1926 dal Cardinale Bisleti, ricevendo il titolo, concesso da Pio XI, di “Basilica Minore”.
La cupola e parte di una navata furono distrutte dai bombardanti dell’ultima guerra ma la Basilica è stata rimessa a nuovo e completata negli anni ’90 quando con un complesso restauro è stata ridisegnata come la vediamo oggi.
Nostra Signora di Bonaria fu designata patrona dei naviganti e la sua venerazione superò il mediterraneo. Infatti nel 1570 lo spagnolo Pedro Mendoza si raccomandò alla Madonna per proteggere la sua spedizione attraverso l’atlantico e giunto sul Rio della Plata chiamò la città che stava fondando “Buenos Aires” in onore appunto della vergine che consentì l’esito positivo della spedizione.
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