Una corsa contro il tempo, ma ce la faranno: i consiglieri regionali daranno il via libera alla prima manovra finanziaria dell’era Todde giovedì sera, dopo quattro mesi di esercizio provvisorio ovvero di spesa bloccata, poi tutti in vacanza. Come previsto, nessuna sorpresa, a dispetto delle dichiarazioni iniziali del centrodestra che annunciava improbabili aventini: l’accordo c’è, la manovra sarà approvata, tutti felici e contenti, tranne probabilmente i sardi.
La settimana santa della finanziaria più attesa della storia regionale inizierà domani. Tra i punti su cui è stato trovato l’accordo, il rifinanziamento del fondo unico per gli enti locali, che dovrebbe salire a 100 milioni di euro complessivi, distribuiti in tre anni (60 milioni nel 2025, 40 divisi tra 2026 e 2027).
Tra i punti in discussione ci sono anche l’aumento dei fondi per gli artigiani sardi, il sostegno alle Province, le risorse per i medici di base e i Gruppi di azione locale (Gal). Sul tavolo anche partite delicate come sanità, trasporti — con 30 milioni destinati alla partecipazione della Regione nella rete aeroportuale sarda — e agricoltura, settori sui quali l’opposizione promette battaglia.










