Le sedie sono desolatamente vuote, e sono destinate a restare così, almeno, sino al prossimo sei aprile. Con Pasqua e Pasquetta già messe nell’elenco delle “restrizioni”, i conti, ormai, non tornano più. E Giuseppe Mereu, 58enne asseminese, da diciotto alla guida di un agriturismo ad Assemini, ha deciso di dire basta: “Mollo tutto e me ne vado a Tenerife, con la mia famiglia. Anche mia moglie se ne vuole andare. Voglio fuggire, darò il locale in gestione ad altri, e mi piange già il cuore”. Le lacrime, idealmente, scorrono già dal suo portafoglio: “Ho già perso Natale e Capodanno, l’ultima Pasquetta nella quale ho lavorato è stata quella di due anni fa. Allora avevo avuto oltre quattrocento clienti. Come posso andare avanti? Il personale è tornato al lavoro da poco, appena due settimane, mi salvo un po’ con l’affitto delle camere ma qui, comunque, si lavora solo il sabato e la domenica”.
Insomma, i conti non tornano più, e le valigie sono quasi pronte: “Le feste mi servono, lavorativamente parlando, per andare avanti nei mesi bui, troppi, che sto passando. Ossigeno, in altre parole”, puntualizza Mereu. “Devo anche pagare per un abuso edilizio: avevo realizzato alcune opere ma, poi, il Comune mi ha ha denunciato. Si tratta di almeno 20-30 mila euro di multa”.












