La guerra che si riaffaccia alle porte dell’Europa, l’invasione della Russia è iniziata all’alba di oggi e, in Ucraina, si contano già morti e feriti. Un attacco che, in tanti, hanno cercato di scongiurare sino all’ultimo, ma Vladimir Putin ha deciso di tirare dritto. Ed è impossibile prevedere quali saranno gli scenari futuri, con i missili e gli elicotteri di combattimento già arrivati a Kiev. E tutto il dramma e la paura legata ad una guerra che non si sa quanto durerà. Volodymyr Stepanyuk è il rappresentante ufficiale della comunità ucraina in Sardegna: “Siamo in tremila, saliamo a seimila se si contano anche quelli non regolari. Soprattutto donne, impegnate a fare le assistenti familiari”, cioè le badanti. “Siamo choccati e preoccupati, Putin è uno che non si fermerà, è fuori di testa: se la comunità internazionale non interverrà, chiudendo il cielo ai caccia e ai missili russi, il prezzo salato lo pagheremo tutti, sarà un bagno di sangue. Ci giungono notizie di scontri al confine con la BIelorussia, i carri armati russi hanno tentato una prima invasione ma l’esercito ucraino è riuscito a respingerli. Se ci saranno profughi anche la Sardegna dovrà accoglierli. La Russia non ha mai pensato alle vite umane”, afferma Stepanyuk.
“Le ucraine in Sardegna hanno il cellulare in una mano e il rosario nell’altra. Chiamano continuamente i propri cari per sincerarsi delle loro condizioni, da qui non possono far nulla se non pregare. Ecco perchè, domenica, nella chiesa cagliaritana di Santa Restituta abbiamo organizzato, di mattina, una speciale preghiera per la pace”.











