I killer di Ghilarza hanno rubato duemila euro prima di massacrare Tonino Porcu

Nel pomeriggio l’autopsia, mentre i carabinieri continuano a interrogare parenti e amici nel tentativo di ricostruire la dinamica dei fatti. La casa era stata messa completamente a soqquadro dai ladri: cassetti rivoltati, armadi aperti, roba buttata ovunque e la cassetta dove l’allevatore 78enne custodiva i risparmi aperta e svuotata


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La casa era stata messa a soqquadro. Armadi aperti, cassetti rivoltati, roba buttata ovunque. Alla fine, i rapinatori assassini hanno trovato quello che cercavano: soldi. E hanno portato via 2000 euro in contanti dall’abitazione di Tonino Porcu, il 78enne allevatore in pensione, pestato e ucciso durante una rapina finita nel sangue nella sua abitazione a Ghilarza, in provincia di Oristano. I soldi, custoditi in casa come fanno molti anziani, era custodito in una scatola che gli investigatori del comando provinciale dei carabinieri hanno trovato aperta. Tantissime le tracce di sangue trovate in casa: non solo in camera da letto, dove è stato scoperto il cadavere, ma anche in altre stanze, compreso il bagno. Gli specialisti del Ris torneranno ancora a Ghilarza per effettuare un ulteriore e dettagliato sopralluogo. E mentre si attendono i risultati dell’autopsia, che si farà questo pomeriggio, i carabinieri continuano a interrogare parenti e amici per cercare di ricostruire le ultime ore di vita e le relazioni di Porcu, che già qualche settimana fa era stato vittima di un tentativo di rapina. L’uomo viveva da solo: è stata la signora che lo aiutava nelle pulizie a dare l’allarme, dopo che per tutto il giorno non gli aveva risposto al telefono. A trovare il corpo, un nipote che, allertato dalla donna, è entrato in casa e ha trovato Porcu sul letto, morto, e col volto tumefatto da pugni, calci e bastonate.

 


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